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Rassegna stampa [ARCHIVIO ANNI PRECEDENTI]

(GAZZETTA DEL SUD)
Una sfida da vincere

26/10/2002

Dal deputato Giacomo Mancini jr riceviamo e pubblichiamo. La manifestazione di oggi è importante. Probabilmente tutti noi rappresentanti della sinistra riformista della nostra provincia avremmo potuto, e dovuto, incontrarci prima, considerato che fin dal 1997 i risultati delle nostre liste hanno raggiunto con continuità percentuali assai superiori alle medie nazionali. Quella di oggi è un'occasione da non sciupare. Si inserisce, infatti, in un contesto di grave crisi del nostro Paese. Le promesse del nuovo miracolo economico formulate dall'on. Berlusconi diciotto mesi fa, non sono state realizzate. Il Paese è afflitto da uno squasso economico che rischia di alimentare profondi contrasti sociali e che andrebbe affrontato con serietà e con lungimiranza. Invece vi è una grande improvvisazione per i temi di interesse generale ed una grande determinazione per quelli marginali e di carattere particolare. Il Mezzogiorno d'Italia è ostaggio di una violenta polemica tra le forze di maggioranza e l'imminente finanziaria fa rimpiangere gli strumenti non certo risolutivi, e non esenti da critiche, predisposti dai precedenti governi. In Calabria questa situazione di crisi è acuita dalle difficoltà di una classe di governo regionale che si distingue per l'occupazione di poltrone e per l'incapacità di spendere i finanziamenti ingenti provenienti dall'Europa. Per fronteggiare questa difficile situazione e per attrarre il consenso di quelle categorie sociali che nel 2001 hanno votato per il centro-destra, ma che oggi mostrano perplessità e dubbi per la scelta fatta, è necessario che le forze dell'Ulivo si presentino con un progetto di governo credibile e convincente. A livello nazionale, dopo una fase di smarrimento e di scoramento, è stata imboccata una strada, seppur lenta e perigliosa, che sta determinando una riorganizzazione delle forze riformiste. Da Cosenza, sono convinto, che tutti noi, a questo processo, possiamo dare un contributo determinante, fungendo da vero e proprio laboratorio politico come del resto la nostra città, in passato, negli anni del primo centro-sinistra, delle giunte tra socialisti e comunisti, è già stato. La vittoria della primavera scorsa di Eva Catizone e della sinistra riformista ha rappresentato una positiva eccezione in un contesto calabrese e del Mezzogiorno, pur segnato dall'avanzata delle destre. Quel successo deve rappresentare un punto di partenza. Oggi i riformisti devono essere capaci di analizzare i limiti e le mancanze della propria azione e della propria organizzazione e di individuare bene i soggetti sociali ai quali riferire la propria azione. Se agli inizi del secolo scorso i nostri avi combattevano affianco ai braccianti ed ai contadini nelle giuste rivendicazioni dei diritti e per la conquista della terra, oggi, tutti noi, dobbiamo rappresentare il punto di riferimento di quei tanti calabresi che vogliono essere protagonisti di una Regione dinamica che sappia valorizzare i tanti talenti che vi operano e che non sia rallentata da una pratica di Governo clientelare nei confronti dei cittadini amministrati e supplichevole verso le istituzioni superiori. Le nostre università sono in rapida espansione. Le nostre facoltà scientifiche rappresentano punti di eccellenza. Senza ricerca il Mezzogiorno è condannato all'isolamento e all'arretramento e purtroppo le politiche di Governo non vanno nella direzione di un sostegno. Quella dell'innovazione e della modernizzazione deve essere la bandiera di noi riformisti e di noi meridionali. Dobbiamo dialogare e costruire rapporti di proficua collaborazione con tutti i ceti produttivi, che chiedono di essere messi nelle condizioni di fare impresa e di creare occupazione, e per questo rivendicano una rete infrastrutturale competitiva, un sistema di trasporti efficiente ed economico, un accesso al credito agevolato. Dobbiamo difendere chi il lavoro lo ha già, puntando sulla formazione professionale: in Calabria ci sono tanti dipendenti pubblici, un numero percentualmente più elevato di quello della Lombardia, che devono essere messi nella condizione di svolgere un lavoro più produttivo e più competitivo, e rispondere alle esigenze di chi ancora lo sta aspettando e per questo non guarda con sfavore soluzioni flessibili e temporanee. Su questi temi si giocherà il futuro della nostra Regione. Tra di noi ci sono tante intelligenze capaci di portarli avanti. Contiamo anche sull'importante contributo e sul ruolo di leadership che dovranno avere Eva Catizone ed Antonio Acri. Una nuova sinistra riformista ha bisogno, però, di essere maggiormente aperta ai contributi di tutti. Le nostre segreterie spesso appaiono chiuse e i nostri gruppi dirigenti non sembrano interessati alla crescita di nuove energie. Sarebbe un errore se indugiassimo in questi comportamenti. Questo è il momento della sfida che noi dobbiamo affrontare con coraggio ed a viso aperto.Solo così, abbandonando anche quei comportamenti che non ci fanno apprezzare dall'opinione pubblica, ci presenteremo come un'alternativa credibile per il Governo della Calabria e del Paese. Giacomo Mancini jr
 


 
 
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