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Rassegna stampa [ARCHIVIO ANNI PRECEDENTI]

(ANSA)
Mancini: Risolvere crisi idrica

2/2/2003

Un' interrogazione al Ministro per le Infrastrutture, Pietro Lunardi, per sapere ''quali iniziative concrete il Governo intenda prendere per affrontare efficacemente la crisi idrica causata dai continui guasti cui e' soggetto il fatiscente acquedotto dell' Abatemarco'', e' stata presentata da Giacomo Mancini jr. Nell' interrogazione, Mancini rileva che da diversi giorni ''le case dei cittadini di Cosenza e di molti comuni limitrofi sono prive di acqua a causa della rottura della rete avvenuta, questa volta, nel territorio del comune di Malvito. Purtroppo quella attuale e' solo l' ultima di una lunga serie di emergenze che, piu' volte sono state segnalate all' attenzione del Governo''. Mancini jr, dopo l' emergenza del luglio 2001 causata da uno smottamento verificatosi nel territorio di S. Marco Argentano, presento' un' interrogazione alla quale rispose il sottosegretario delegato all' ambiente ed alla tutela del territorio, Antonio Martusciello, che fece notare come ''nell' intesa istituzionale di programma, sottoscritta tra il Governo nazionale e la regione Calabria, e' previsto un intervento di circa 11 milioni di euro per il completamento del raddoppio dell' acquedotto Abatemarco e per l' ottimizzazione dell' approvvigionamento idrico dei comuni serviti dal ramo alto dello stesso''. ''A distanza di piu' di un anno, considerato che le interruzioni dell' erogazione dell' acqua continuano con la stessa frequenza del passato - ha sostenuto Mancini - e' doveroso conoscere quali risultati concreti abbia portato tale intesa tra Stato e Regione Calabria, quali interventi siano stati pianificati e quali realizzati. E piu' in generale e' doveroso sapere se la Regione Calabria, in riferimento alle disposizioni della legge Galli (36/1994), abbia provveduto ad avviare la definizione degli organi di gestione al fine di consentire un miglior servizio idrico integrato ed in particolare se siano state concluse le procedure inerenti la costituzione di una societa' mista a prevalente capitale pubblico per garantire a tutto il territorio regionale un equilibrio del bilancio idrico''.
 


 
 
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