Con riferimento al comunicato
stampa apparso ieri sulle anticipazioni date dalla rivista
''Comunicando'' circa un' intervista del direttore del
'Quotidiano', Ennio Simeone, l'On.Giacomo Mancini jr. ha diffuso
oggi una dichiarazione in cui si dice '''indignato per le
calunniose affermazioni del signor Simeone che meriterebbero la
censura dell'Ordine dei giornalisti ed il vaglio della
magistratura penale e che sono vili perché rivolte contro chi
non c'è più e non ha la possibilità di difendersi.
Mi chiedo cosa abbia spinto il giornalista a formulare queste
becere insinuazioni solo oggi''.
''Le sue affermazioni - prosegue la nota dell' on. Mancini -
senza riscontri e accompagnate da tanti 'mi pare' e 'si dice in
giro' ricordano molto quelle dei pentiti che accusarono
ingiustamente Giacomo Mancini e che furono, all'epoca,
pubblicate con enfasi e senza critica alcuna dal suo giornale,
fino a quando un probo magistrato le spazzò via emettendo una
sentenza di piena assoluzione. Simeone dice il vero solo quando
afferma che non ha mai incontrato Giacomo Mancini. Il
giornalista, infatti, nulla conosceva della Calabria e di nulla
poteva disporre. E da allora niente è cambiato. Chi, invece,
decideva la linea editoriale del giornale, più volte ha varcato
la soglia del Comune di Cosenza per blandire Giacomo Mancini,
promettendogli sostegno e chiedendo in cambio la benevolenza del
Sindaco per i propri affari in città. Giacomo Mancini,
naturalmente, rifiutò in maniera sdegnosa e denunziò
pubblicamente e con forza i limiti di un'informazione
condizionata dagli interessi personali degli editori.
Sull'argomento sarebbe bene riflettere anche oggi.
Per farlo, però, occorre coraggio ed onestà intellettuale.
Motivo per cui Simeone si occupa d'altro''.
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