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Rassegna stampa [ARCHIVIO ANNI PRECEDENTI]

(IL DOMANI DI COSENZA)
L'Antimafia è inutile, deve essere sciolta

16/1/2003

Un attacco pesante. Certamente un colpo durissimo inferto alla commissione. Giacomo mancini, deputato del Pse e membro della commissione Giustizia della Camera invoca lo scioglimento della Commissione Parlamentare Antimafia, presieduta dal forzista Roberto Centaro. Sono lontani i tempi in cui l'organismo parlamentare serviva ad analizzare il fenomeno mafioso. Oggi si tratta di una commissione inutile. Il parlamentare decide di entrare così nella polemica che sta coinvolgendo la città di Cosenza per l'audizione del sindaco Eva Catizone alla commissione e per la fuga di notizie che riguarda i verbali non ancora pronti, eppure già diffusi. ''Sono costretto mio malgrado - afferma Mancini - ad entrare in una polemica di basso profilo condotta con argomentazioni volgari che ha pero' il merito di aver permesso all'opinione pubblica di comprendere l' assoluta inutilita' dell' attuale Commissione Antimafia, che andrebbe immediatamente sciolta. Sono infatti lontani i tempi - Mancini spiega dal suo punto di vista - delle presidenze di Alinovi e Chiaromonte - sottolinea Mancini - che con la loro indiscussa specchiatezza morale e la riconosciuta autorita' culturale, hanno permesso di raggiungere contributi importanti e ancora validi sulla conoscenza ed il contrasto all' emergenza mafiosa". Un passato che cozza fortemente, secondo Giacomo Mancini, con la commissione Centaro. "Oggi, invece, alcuni membri della Commissione - è l'attacco inferto da Mancini - si limitano a fornire o a ritirare patenti di antimafiosita' che rasentano il ridicolo se solo si pone mente alla storia di chi si arroga tale facolta'''. E difende le posizioni che il nonno, Giacomo Mancini, ex sindaco di Cosenza, aveva assunto negli scorsi anni. "Dire - chiarisce - come ha fatto Giacomo Mancini nella sua ultima audizione, che la delinquenza cosentina ha peculiarita' e finalita' decisamente diverse da quelle della criminalita' organizzata che opera sulla costa jonica della provincia di Cosenza e che insanguina da decenni la citta' di Reggio Calabria, significa conoscere la storia e la geografia della nostra regione. Soltanto con questa 'comprensione del reale' - così ancora Mancini - scevra da contrapposizioni strumentali utili solo ad accrescere le fortune politiche e patrimoniali di qualche 'professionista dell' antimafia', sara' possible operare a favore della crescita culturale, sociale ed economica della nostra regione che deve passare dal rafforzamento delle istituzioni democratiche guidate da nuove energie''.
 


 
 
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