Biografia
Attività parlamentare
Dichiarazioni
Agenda
Rassegna stampa
Galleria fotografica
Manifesti
Scrivimi

 
Area riservata



Rassegna stampa [ARCHIVIO ANNI PRECEDENTI]

(IL DOMANI DI COSENZA)
Centaro snobba, Mancini accusa

19/1/2003

La bufera sul presidente della Commissione Antimafia, il forzista Roberto Centaro, non si placa. Nicola Adamo sposa la richiesta di Giacomo Mancini di scioglimento della commissione, ma soprattutto il sindaco Eva Catizone afferma, approfittando della tribuna dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, di non sentirsi garantita dall'Antimafia. La Catizone, ricordando la circolazione dei verbali della sua audizione in commissione, parla di "cattiva conduzione di un organo di Stato" e sostiene che "il problema anche se il presidente Centaro afferma di avermi trasmesso copia dei verbali, non cambia. C'è un problema di trasparenza degli atti e di correttezza. Che questo sia accaduto in un organismo come l'Antimafia, che dovrebbe essere garante di legalità, è quanto meno grave. Mi chiedo se sia giusto che sia accaduto tutto questo: se non mi garantisce l'Antimafia, chi mi può garantire?". un'accusa forte, in una sede ufficiale. Un nuovo problema per Centaro che, in mattinata, solo qualche ora prima aveva provato a parare i colpi delle polemiche calabresi e cosentine e dalle accuse del deputato Pse Giacomo Mancini, subito sposate dal segretario regionale dei Ds Nicola Adamo, che aveva invocato l'immediato scioglimento di questa commissione Antimafia, ritenendola un organo inutile e attaccando il suo presidente. Centaro aveva incassato in silenzio, ma ieri mattina, inaugurando un monumento antimafia a Rosarno, in provincia di Reggio Calabria, una risposta ha voluto darla. Snobbando Giacomo Mancini, dicendo di non conoscere il suo collega deputato. "Conoscevo Giacomo Mancini, una straordinaria figura di politico". Sono state queste le parole perlomeno di scortesia, usate da Centaro nei confronti di Mancini, il quale, per nulla turbato, gli risponde per le rime rinnovando e potenziando le sue accuse: ''Neanche io conosco Centaro e non me ne dolgo, ma non è questo il punto". E non finisce qui. I già durissimi strali lanciati contro la commissione antimafia e il suo presidente forzista vengono addirittura rafforzati. "Il vero problema e' che alcuni membri dell' Antimafia dimostrano, con le loro dichiarazioni, di non conoscere la Calabria e di ignorare la sua storia e la sua geografia''. E rincara la dose contro Centaro: ''E' giunto il momento che Centaro spieghi cosa sta facendo la Commissione che egli presiede per contrastare il fenomeno mafioso. Si ha l' impressione che l' Antimafia serva unicamente a far si' che il suo presidente possa girare per l' Italia con l' auto blu preceduta e seguita da una scorta imponente. Se invece veramente vuole debellare il crimine organizzato, Centaro dovrebbe incoraggiare il Governo a puntare sulla crescita sociale, culturale ed economica dell' intero Mezzogiorno, seguendo l' esempio di chi lo ha preceduto, come Alinovi e Chiaromonte, che conoscevano le gravi minacce portate dalla mafia all' affermarsi della vita democratica, ma non ignoravano i guasti provocati dall' azione dei professionisti dell' antimafia''.
 


 
 
  © Copyright - Tutti i diritti riservati