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Rassegna stampa [ARCHIVIO ANNI PRECEDENTI]

(IL SOLE 24 ORE)
L'esame avvocati alla resa dei conti

25/6/2003

Non avrà vita facile la riforma dell’esame forense. Non è scontato, infatti, che il Governo troverà oggi nell’aula della Camera i voti necessari per convertire in legge il Dl 112/2003. la maggioranza si presenta la voto tutt’altro che coesa. Le “trattative” per un accordo dell’ultima ora, ieri, sono andate avanti fino a sera, dopo che nel pomeriggio An aveva chiesto e ottenuto il rinvio a questa mattina della votazione. Alleanza Nazionale conferma le riserve mentre l’Udc non ha partecipato ai lavori. Per Ignazio La Russa, capogruppo a Montecitorio del partito di via della Scrofa, l’iniziativa del ministro della Giustizia Castelli, pur condivisibile nei fini, resta insoddisfacente sotto diversi profili. “Ci sono due scandali – ha affermato La Russa – a cui bisogna rimediare. La percentuale troppo alta dei promossi al Sud e quella troppo bassa al Nord. Nè lo strumento del decreto legge nè i rimedi originariamenti indicati sono, però, i più adatti”. Le modifiche apportate all’impianto iniziale del decreto legge 112 hanno scritto in più punti la ricetta di Castelli. Soppresso il divieto di utilizzo dei codici commentati, disinnescato l’obbligo di svolgere l’esame orale davanti a una commissione diversa da quella del distretto competente per territorio, ma abbinata ai candidati per sorteggio, le uniche novità rimaste in piedi, e sulle quali il Guardasigilli ha posto i propri paletti, riguardano il principio della pratica “prevalente” (sempre per sorteggio) della correzione degli scritti a una commissione extradistrettuale. “Ma occorre sottrarre al caso – ha aggiunto La Russa – la distribuzione di vantaggi e svantaggi. Per questo stiamo cercando una difficile mediazione. Si potrebbe arrivare all’approvazione di una legge che prevede l’immediata efficacia di alcune regole, come quelle fra l’incompatibilità tra il ruolo di esaminatore e quello di consigliere dell’Ordine o di rappresentante della Cassa forense, rinviando di un anno l’applicazione delle altre disposizioni, in attesa di un intervento più ampio e organico del Parlamento”. Opzione che però, il relatore del provvedimento, Luigi Vitali, ha giudicato non praticabile. “il ministro Castelli – ha spiegato Vitali – si è dichiarato pronto ad accogliere alcuni emendamenti. Sono fiducioso sulla possibilità di giungere a un’intesa con An, prima del voto dell’Assemblea. Ma un differimento nell’applicazione di una parte della nuova disciplina non regge giuridicamente”. Dovrebbe essere salvo, tuttavia, il diritto, acquisito da chi ha presentato la domanda di ammissione prima del 23 maggio, di svolgere la prova secondo le vecchie regole e, dunque, nel distretto di Corte d’Appello dell’ultimo semestre del tirocinio (prescindendo quindi, dalla prevalenza), alla luce dell’emendamento promosso da Giacomo Mancini, su cui lo stesso ministro Castelli si è pronunciato favorevolmente. Nelle valutazioni dell’opposizione, d’altro canto, permangono molte critiche. “Non sono certo – ha sostenuto Pierluigi Mantini – che possa bastare una verifica notturna per colmare le distanze manifestatesi nella maggioranza. Noi ribadiamo le nostre proposte costruttive: dall’integrazione delle commissioni che hanno statisticamente prodotto risultati anomali, sia in eccesso che in difetto, con membri esterni, alla possibilità di accedere all’Albo per chi ha frequentato con profitto le Scuole biennali di specializzazione”. E se la Margherita ha già annunciato il proprio no, oggi in Aula i democratici di sinistra punteranno sull’astensione. “Abbiamo lavorato molto – ha sottolineato Anna Finocchiaro – per migliorare il testo e risolvere questioni posti dagli stessi organismi dell’avvocatura. Ma non mi sembra più possibile raggiungere una soluzione soddisfacente. Tanto più che se anche supererà lo scoglio di Montecitorio, non è affatto detto che il Dl 112 passi l’esame del Senato”. Intanto ieri, Mario Papa, presidente dei Giovani avvocati ha ribadito la necessità di “omogeneizzarela valutazione degli elaborati scritti su tutto il territorio nazionale”. Mentre l’Anpa si prepara a segnalare sul proprio sito internet i deputati che voteranno a favore del decreto Castelli.
 


 
 
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