''Il presidente del Consiglio si
era impegnato solennemente a tenere lontano la politica dal calcio,
ma anche questa volta le promesse non sono state rispettate'', dice
Giacomo Mancini, dei Ds, a proposito della serie B a 24 squadre da
cui e' stato escluso il Cosenza. ''Infatti la riforma del campionato
di serie B e' stata ispirata dalla piu' spregevole spartizione
partitocratica che ha per l'ennesima volta evidenziato l'irrilevanza
e l'incapacita' degli esponenti di governo della Calabria'', aggiunge
il deputato eletto nel capoluogo calabrese.
''Se infatti e' evidente che il Catania e' stato ripescato in B
per le insistite proteste del coordinatore nazionale di An e'
altrettanto chiaro che il ministro di quello stesso partito eletto in
Calabria non ha mosso un dito per far valere le ragioni del Cosenza
-dice Mancini-, nonostante egli sia titolare di un dicastero
determinante nella regolamentazione del business del calcio in
televisione. E' una vergogna ed un inganno che la citta' di Cosenza
ed i suoi tanti tifosi non meritavano. Cosi' come e' orticante il
tentativo (non fallito) di comprare il silenzio di alcuni settori
dell'opposizione salvando la Fiorentina e condannando il Cosenza''.
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