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Rassegna stampa [ARCHIVIO ANNI PRECEDENTI]

(ANSA)
Mancini, 1500 ricercatori senza distribuzione

2/11/2003

''In tutti gli atenei italiani si contano circa 1.500 ricercatori che, pur essendo vincitori di concorsi banditi negli anni 2002 e 2003, sono costretti a lavorare in condizioni di precarieta' e senza retribuzione''. E' quanto sostiene in una nota il parlamentare cosentino Giacomo Mancini (Ds), facendo riferimento al taglio dei fondi previsti dalla finanziaria per gli atenei italiani. ''Il paradosso - prosegue Mancini - nasce dal fatto che, secondo le leggi vigenti, nessun concorso puo' essere bandito senza copertura finanziaria: pertanto, i fondi necessari a coprire le suddette assunzioni dovrebbero essere gia' individuati nella determinazione di spesa di ciascun ateneo. A cio' vanno aggiunte le centinaia di operatori scientifici a vario livello che lavorano da anni all'interno dell'ateneo con spirito di sacrificio ed amore per la ricerca, e che certamente nutrono aspettative di un futuro lavorativo sicuro e ben definito''. Il persistere di questa ''grave situazione - aggiunge il parlamentare diessino - marchera' ancor piu' in profondita' il divario tra il nostro Paese ed il resto dell' Unione Europea, che invece ha la lungimiranza di investire puntando sui propri cervelli. Il commissario europeo per l'istruzione, a conclusione dell'ultimo vertice con i ministri dei Paesi dell' Unione, ha indicato tra le priorita' per la nuova Europa l' investimento in istruzione, cultura, formazione e ricerca. La Finanziaria 2004 dispone invece un blocco delle assunzioni per ricercatori universitari gia' vincitori di concorso negli anni 2002 e 2003''. ''Il Governo italiano - ha concluso Mancini - nonostante le reiterate dichiarazioni per scongiurare il fenomeno della cosiddetta fuga dei cervelli, dimostra nei fatti un grave disinteresse verso il settore che, invece, consentirebbe al nostro Paese di diventare piu' competitivo''.
 


 
 
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