Sono 4 mila e 316 gli studenti che attendono da più di quattro mesi il pagamento dei buoni libro. Lo sottolinea il deputato Giacomo Mancini jr in una interrogazione rivolta al Ministro della Pubblica istruzione, Letizia
Moratto, ed al Ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu.
A Cosenza da piu' giorni si registrano, rileva il parlamentare nella interrogazione ai due ministri, prese di posizioni, giustamente polemiche, da
parte della famiglie degli studenti delle scuole dell' obbligo e
di quelle superiori, del corpo docente e dell' Amministrazione
comunale che lamentano che, nonostante siano passati quattro
mesi dall' inizio delle lezioni, ancora non sia avvenuto il
pagamento dei buoni libro''.
In città sono 4.316, precisa Giacomo Mancini jr, gli studenti che hanno diritto al
contributo e che dovranno dividersi la somma di euro 427 mila,
stanziata dallo Stato ma non ancora
pervenuta nelle casse comunali.
Sulla base di queste premesse Giacomo Mancini jr chiede ai ministri Moratti e
Pisanu ''di attivarsi per provvedere all' immediato stanziamento
delle somme, al fine di soddisfare le esigenze di tante famiglie
cosentine che compiono quotidianamente sacrifici per garantire
ai propri figli un' istruzione adeguata alle nuove sfide che la
societa' impone'', e anche se i due ministri ''non ritengano di
definire un criterio piu' equo nella distribuzione territoriale
dei fondi che tenga conto dei redditi bassi percepiti in
Calabria''.
Con i criteri attualmente in vigore, infatti, le
famiglie cosentine aventi diritto, percepiranno la somma di 98
euro, del tutto insufficiente a sopportare il costo dei libri di
testo che supera abbondantemente i duecento euro di media''.
La vicenda dei buoni libro era venuta alla ribalta nei giorni dopo la protesta di alcuni genitori. Si erano rivolti ai titolari di alcune librerie per chiedere il pagamento dei buoni libro. La risposta era stata negativa. I librai avevano fatto presente di non aver ricevuto i soldi con cui fare fronte al pagamento. Un no che i genitori avevano accolto con amarezza. Nella vicenda si era inserita anche l'amministrazione di Palazzo dei Bruzi che aveva precisato, in una nota, di non avere ricevuto i fondi promessi dallo Stato e di non avere ricevuto i fondi promessi dallo Stato e di non potere perciò corrispondere ai librai le somme necessarie per il pagamento dei buoni libro.
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