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Rassegna stampa [ARCHIVIO ANNI PRECEDENTI]

(GAZZETTA DEL SUD)
Mancini: a Lamezia voto a primavera

26/2/2004

Nella tornata elettorale del 13 giugno anche Lamezia dovrebbe votare per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale”. L’ha chiesto l’onorevole Giacomo Mancini in un’interrogazione al Ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu. “La questione deve essere affrontata e risolta principalmente nelle sedi parlamentari. Per questo motivo su input del Partito Socialisata Europeo, Mancini ha presentato la sua interrogazione”, ha dichiarato Roberto Gigliotti, coordinatore provinciale del partito. Che ha aggiunto: “Le note vicende dello scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose hanno sottratto già per lungo tempo la possibilità ai lametini di determinare le scelte politiche e amministrative, con grande pregiudizio per lo sviluppo della quarta città della Calabria. Si avverte il bisogno di una classe politica affidabile e capace di rappresentare Lamezia nello scenario regionale, nazionale ed europeo”. Per l’esponente del Pse, la tornata elettorale alle provinciali di primavera è il “vero banco di prova della credibilità dei programmi e dei progetti del centrosinistra. Dopo la mancanza di iniziative, la latitanza, come se la questione non riguardasse lo sviluppo ed il futuro della comunità lametina, ed l fallimento della politica del centrodestra che ha portato la città allo sbando, è necessario dare la parola agli elettori. Solo con degli organismi democraticamente eletti saremo in grado di progredire ed autodeterminarci”. Gigliotti ha anche ricordato l’iniziativa della delegazione di centrosinistra che nei giorni scorsi ha incontrato il prefetto Alberto Di Pace proprio per illustrare i motivi che spingono per le elezioni il 13 giugno prossimo, ritenuta non soddisfacente la risposta del sottosegretario all’Interno Antonio D’Alì. Lo sforamento di tre giorni”, ha continuato il coordinatore provinciale, “non può giustificare il ritorno alle urne a giugno dell’anno prossimo, prorogando il commissariamento di ben 30 mesi, convinti che non esistano impedimenti giuridici in quanto il Comune piemontese di Bardonecchia, sciolto per infiltrazioni mafiose, con decreto motivato ha potuto votare prima dello scadere del commissariamento”. L’interrogazione di Mancini rivolta al dicastero dell’Interno si aggiunge a quelle presentate al Senato da Donato Veraldi, della Margherita, e dal diessino Nuccio iovene. Finora nessuna interrogazione parlamentare della coalizione di centrodestra.
 


 
 
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