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Un’interrogazione al Ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu, nella quale si chiede di rinnovare il sindaco e il consiglio comunale di Lamezia Terme per i prossimo 12 e 13 giugno. La richiesta è stata avanzata dal parlamentare del Pse, Giacomo Mancini, su input dei membri del Partito Socialista Europeo. A darne comunicazione è Roberto Gigliotti, coordinatore provinciale del partito. Mancini spiega le motivazioni che stanno dietro la richiesta urgente di accelerare i tempi. In primis ricorda che “in data 30 ottobre 2002 il consiglio comunale di Lamezia è stato sciolto con decreto del presidente della Repubblica su proposta del Ministro dell’Interno a causa del collegamento tra componenti del civico consesso e la criminalità organizzata e che tale decreto prevede un periodo di commissariamento di 18 mesi che scade il 30 aprile prossimo”. Mancini, inoltre, sottolinea che da “diversi mesi i responsabili delle forze politiche organizzate sul territorio con il sostegno del mondo della chiesa e dell’associazionismo locale segnalano con forza l’esigenza di fissare a breve una nuova elezione così da dare nuovamente la parola ai cittadini chiamati ad esprimersi democraticamente sul futuro amministrativo della propria città”. Insomma, per Mancini tale legittima aspettativa appare fondata e non più rinviabile anche per le importanti determinazioni di carattere politico-amministrativo che dovranno essere prese nell’interesse di un’importante città della Calabria”. Non c’è da perdere tempo, quindi. Di questo ne è assolutamente convinto Gigliotti, visto che “le note vicende dello scioglimento del consiglio comunale per presunte infiltrazioni mafiose, ha sottratto già per lungo tempo la possibilità ai cittadini di Lamezia di determinare le scelte politiche amministrative, con grande pregiudizio per lo sviluppo futuro”. E aggiunge: “La tornata elettorale alle provinciali di primavera è il vero banco di prova della credibilità dei programmi e progetti del centrosinistra”. E mentre, secondo Gigliotti, il centrosinistra spinge verso le elezioni, nel centrodestra “si assiste invece alla totale mancanza di iniziative, alla latitanza dei deputati lametini e calabresi del polo, come se la cosa non interessi”.
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