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Rassegna stampa [ARCHIVIO ANNI PRECEDENTI]

(ANSA)
CARCERI:41 BIS;MANCINI-PISAPIA, CRUDELI NORME DETENUTI

10/2/2005

I deputati Giacomo Mancini e Giuliano Pisapia, componenti della commissione Giustizia della Camera, in un' interrogazione al Ministro della Giustizia, criticano il divieto imposto da una circolare del 1998 ai detenuti sottoposti al 41 bis di avere colloqui con i propri figli senza i vetri divisori solo fino al compimento da parte di questi ultimi del dodicesimo anno di eta'. ''Al minore maggiore di 12 anni - affermano Mancini e Pisapia nell' interrogazione - e' impedito anche il minimo contatto fisico con il genitore detenuto. Non si comprende per quali ragioni le afflizioni che, per quanto riguarda il detenuto in regime di carcere duro, gia' ben poco si appaiano alla finalita' rieducativa della pena e del recupero sociale del cittadino, devono estendersi nei fatti anche ai figli minorenni che, a causa di tale disposizione regolamentare, vengono impediti ad avere un contatto fisico diretto con il proprio genitore e che rischiano cosi' di subire traumi che possono provocare danni irreparabili alla loro crescita psichica''. ''Alle tante mancanze delle strutture carcerarie, spesso fatiscenti e sovraffollate, si aggiungono cosi' - aggiungono i due parlamentari - disposizioni normative e regolamentari che appaiono contrarie ai principi dello stato di diritto. Il regime del cosiddetto carcere duro, che gia' prevede invasive privazioni della liberta' individuale contro le quali piu' volte si e' pronunziata la Corte europea dei diritti dell' uomo, con queste divisioni aggiunge un divieto crudele ed inumano e di difficile comprensione anche dal punto di vista normativo, considerato che la legge penale pone come parametro il compimento non dei 12, bensi' dei 14 anni come riferimento all' imputabilita' ''. Mancini e Pisapia chiedono al ministro Castelli, in particolare, ''se e quali provvedimenti intenda prendere al fine di agevolare i rapporti tra il detenuto sottoposto al regime del 41 bis e i propri familiari, con speciale riguardo ai figli minori, essendo questo uno dei compiti previsti dall' ordinamento penitenziario ad integrazione degli interventi trattamentali''.
 


 
 
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