Per una volta i cori dello stadio sono stati tutti per loro. Parlamentari di destra, di centro e di sinistra. Insieme. Come ha chiesto il senatore Tonino Gentile. In nome di una città che è stata «l’agnello sacrificale di questo calcio malato fino alla radice». Ringraziamenti a dire basta nei confronti degli avvocati Lubrano padre, Lubrano figlio e Carratelli (con l’adesivo regalatogli da “Uccello” appiccicato sulla giacca). Quindi gli interventi, scanditi a ripetizione da urla e battiti di mano. L’assessore provinciale al Turismo Franz Caruso ha portato il saluto del presidente Mario Oliverio (impegnato - così come Franco Corbelli - nella prima seduta del nuovo Consiglio): «Diamo la nostra totale disponibilità come già in passato - ha detto - La battaglia tecnica è vinta, ora bisogna passare a quella sportiva». A seguire, il messaggio del deputato della Margherita Geppino Camo: «Credo che la refurtiva ritorni al mittente. Noi siamo qui a fare il nostro dovere. Forza Lupi». Mentre il pensiero dell’ex senatore Franco Covello («totale disponibilità») è stato affidato alle parole di Carratelli, il senatore Tonino Gentile ha esordito tirando un sospiro di sollievo: «Questo per noi è un inizio, adesso c’è la parte più difficile. Proprio ieri il sottosegretario Pescante mi ha manifestato il suo appoggio. Non ci hanno ancora restituito il torto subìto». Il politico di Forza Italia ha poi tuonato contro Carraro: «Nella sostanza non ci ha mai dimostrato nulla. Intanto il diritto ci ha dato ragione, lui no». Tra un maracanà e l’altro, Gentile ha sottolineato che nessuno può tirarsi indietro «per allestire una grande squadra entro le scadenze» ed ha ricordato che «il signor Carraro deve ripagarci del danno economico subìto, a iniziare dal parco calciatori». Il presidente dell’Assindustria Umberto De Rose, a nome degli imprenditori cosentini, ha garantito «che si assumono la responsabilità di portare la società al massimo che le compete». E per questo ha chiesto al senatore Gentile di pretendere fin d’ora il ripescaggio in B, concludendo che: «Già da domani (oggi, ndr) io sono a disposizione dell’avvocato Carratelli per organizzare con un gruppo di amici una squadra forte. Dobbiamo subito varare un progetto concreto e farci trovare pronti». Le premesse, a distanza di un anno, ci sono. Meglio tardi che mai. Il giovane deputato Ds Giacomo Mancini, arrivato a dibattito in corso, sottolinea: «Mi auguro che questa sia la volta buona. Cosenza non deve giocare nei campetti di periferia ma deve far tremare squadre importanti. Non possiamo stare dietro al Catanzaro. La nostra classe imprenditoriale deve cacciare la pila». Forte e chiaro: Mancini chiosa, bacia il senatore Gentile e raggiunge i tifosi.
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