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Rassegna stampa [ARCHIVIO ANNI PRECEDENTI]

(IL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA)
PSE, INTERROGAZIONE A PISANU

9/10/2004

La lite sul nome in corso fra i due tronconi in cui si è diviso il movimento Pse-Lista Mancini a Palazzo dei Bruzi, è approdata in Parlamento. Diversi deputati appartenenti sia alla maggioranza che ai partiti dell’opposizione, hanno presentato una interrogazione al Ministroi degli Interni, Giuseppe Pisanu. La costituzione, nella massima assise cittadina, di un secondo gruppo “Pse-Lista Mancini” (per iniziativa di Pietro Petrozza, Ortensio Longo e Salvatore Cinerari) viene definita dai firmatari “azione grave” per cui il ministro viene in pratica sollecitato ad intervenire sul segretario generale del comune perchè respinga la registrazione di un gruppo omonimo di quello preesistente (del quale continuano a far parte Vincenzo Adamo, Giacomo Mancini, Pietro Mari, Antonio Ruffolo e, quale coordinatrice, Elvira Maddaloni). Questo il testo dell’interrogazione: “Con atto notarile del 10 luglio 2002 è stata costituita in Cosenza l’associazione non riconosciuta denominata Pse-Lista Mancini. Ai sensi dell’art. 5 del predetto atto pubblico è stato descritto il simbolo dell’associazione e ai sensi dell’art.11 si è stabilito che spetta al presidente in carica autorizzare l’uso del nome e del predetto simbolo. Il presidente dell’associazione è l’on. Giacomo Mancini che ha autorizzato l’utilizzo del simbolo e della denominazione nelle seguenti competizioni elettorali: elezioni politiche 2001, elezioni comunali di Cosenza 2002 elezioni provinciali di Cosenza 2004 ed elezioni comunale di Rende 2004. In esito alle elezioni amministrative per il Comune di Cosenza è stato costituito il gruppo consiliare con la denominazione Pse-Lista Mancini, previa rituale autorizzazione del presidente dell’associazione. Il presidente dell’associazione Pse-Lista Mancini non ha autorizzato altri soggetti all’utilizzo del nome e del simbolo dell’associazione. Ciò nonostante, da informazioni giornalistiche e comunicazioni informali risulta che tre consiglieri del Comune di Cosenza abbiano avanzato formale richiesta di costituzione di un gruppo consiliare avente identica e/o analoga denominazione. Tale richiesta si appalesa del tutto inaccoglibile perché sprovvista di qualsivoglia legittimità. Tuttavia, il segretario generale del Comune di Cosenza ha manifestato l’intenzione di consentire la costituzione del nuovo gruppo con la denominazione di Pse-Lista Mancini. Tale volontà, se attuata, si porrebbe in insanabile contrasto con le norme e i principi che regolano e sovrintendono il settore in questione. Tra l’altro si sottolinea che la richiesta ha lo scopo evidente di creare confusione nel corpo elettorale e perciò mina i principi basilari dell’ordinamento democratico che dovrebbe fondarsi su acclarate regole di trasparenza al fine di garantire il più elevato grado di rappresentatività in seno alle istituzioni”. Per tali motivi i sottoscrittori dell’interrogazione chiedono al Ministro dell’Interno “se e quali atti intenda porre in essere al fine di evitare il compimento di attività da parte del segretario generale del Comune di Cosenza, che contrastano con i principi di rappresentatività e democrazia che devono permeare la vita degli enti locali”. Tra le firme in calce all’interrogazione spiccano quelle di Vincenzo Siniscalchi (Presidente della Giunta per le autorizzazioni a procedere, dei Ds), Donato Bruno (Presidente della Commissione Affari Costituzionali, di Forza Italia), Clemente Mastella (Vice presidente della Camera e Segretario Nazionale dell’Udeur), Marco Boato (Presidente del Gruppo Misto), Franco Giordano (Presidente del Gruppo di Rifondazione Comunista), Antonio Boccia (Vicepresidente del gruppo della Margherita), Sergio Cola (Vicepresidente della Giunta per le autorizzazioni a procedere, di An), Giampiero D’Alia (Segretario della Giunta per le elezioni e del comitato per la legislazione, dell’Udc), Carolina Lussana (Capogruppo della Commissione Giustizia, della Lega Nord Padania), Ugo Intini (Capogruppo dello Sdi), Luana Zanella (Capogruppo dei Verdi), Bobo Craxi (Vicesegretario nazionale del Nuovo Psi), Cosimo Sgobio (Capogruppo Pdci). All’interrogazione dei deputati si rifà un appello di Pietro Mancini, ex sindaco della città, allo stesso Ministro Pisanu, al quale viene chiesto di impedire che tre “peones” cosentini, legittimamente espulsi dall’assemblea provinciale del Pse-Lista Mancini, si approprino del nome del movimento fondato dall’on. Mancini allo scopo di puntellare la giunta del “ribaltone” di Adamo ed Eva. Questi transfughi – afferma – abbiano il coraggio e la dignità di presentarsi per quello che sono, cioé delle modeste “ruote di scorta” del sindaco facente funzioni, e lascino in pace il nome e la memoria di Giacomo Mancini. E con riferimento all’interrogazione, da Palazzo dei Bruzi si puntualizza che “è assolutamente non veritiero sostenere che la segreteria generale abbia anifestato l’intenzione di consentire la costituzione del nuovo gruppo con la denominazione di “Pse-Lista Mancini”. La segreteria generale si è limitata ad esprimere un parere portato a conoscenza il 7 ottobre del presidente del consiglio comunale e del sindaco. La precisazione delle segreteria generale prosegue asserendo “che è stato fatto osservare al presidente del Consiglio comunale che l’istituzione del gruppo consiliare e la sua disciplina è questione che attiene pienamente al regolamento del consiglio”. Stante comunque “un invito e una diffida dei giorni scorsi a scongiurare l’illegittimo utilizzo del simbolo e della denominazione dell’associazione Pse-Lista Mancini o l’utilizzo di denominazioni e simboli confondibili”, alla segreteria genearle “sembra opportuno invitare il nuovo gruppo ad utilizzare una diversa denominazione ovvero a chiarire i rapporti scaturenti dal patto associativo di cui all’atto pubblico che consentirebbero ai consiglieri Longo, Cinerari e Petrozza l’uso della denominazione”.
 


 
 
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