Giacomo Mancini, deputato dell’Unione, ha presentato un’interrogazione al Ministro per le attività produttive, Antonio Marzano e al Ministro per l’innovazione e le tecnologie Lucio Stanca sulla difficile situazione della Geotronics di Cosenza. «La Getronics ha raccolto l’eredità informatica del gruppo Olivetti - si legge - Il fatturato globale del Gruppo Getronics del 2004 è di circa 270 milioni di euro e l’organico attuale è di circa 1950 lavoratori contro i 2850 circa di fine 2003. Nel novembre 2004, durante un primo e non conclusivo incontro relativo al piano industriale 2005, la Getronics aveva comunicato al Ministero delle attività produttive ed ai rappresentanti dei lavoratori la fine dello stato di crisi, confermando per il 2005 il mantenimento delle attività e l’occupazione di 1950 lavoratori. L’azienda ha fatto ricorso nel 2003 e nel 2004 alla cassa integrazione senza predisporre un’adeguata politica di rilancio industriale a fronte, invece, di una progressiva perdita di fatturato, che negli ultimi tre anni è quasi dimezzato. Come reiteratamente denunciato dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori, da oltre un anno in tutte le sedi della Getronics e in modo particolare nelle sedi della ex-Olivetti Ricerca sono in atto processi di de-mansionamento, con considerevole depauperamento di conoscenze informatiche. Un’altra cessione di ramo d’azienda, decisa unilateralmente da Getronics, ha portato di recente alla cessione di un gruppo di lavoratori che si occupava di networking alla società Padovani che, avendo successivamente dichiarato fallimento, li privava del posto di lavoro». Per questi motivi Giacomo Mancini ha chiesto ai Ministri «se non sia intenzione del Governo richiamare il gruppo dirigente della Getronics alle responsabilità che ad esso derivano dal ruolo sociale dell’impresa».
«Promuovere un'inchiesta interministeriale - prosegue il deputato - per adottare le misure necessarie per impedire che siano i lavoratori, in particolare delle aree maggiormente depresse del Paese, a subire le conseguenze del piano di disimpegno industriale oggi proposto dal gruppo dirigente Getronics».
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