Giacomo Mancini, deputato dell’Unione, ha presentato un’interrogazione al Ministro per le attività produttive, Antonio Marzano e al Ministro per l’innovazione e le tecnologie Lucio Stanca sulla difficile situazione della Geotronics di Cosenza. “La Getronics – evidenzia Mancini - ha raccolto l’eredità informatica del gruppo Olivetti, continuando anno dopo anno in un’opera di ridimensionamento occupazionale avviata alla fine degli anni ’90, e vanificando gli effetti dei cospicui interventi pubblici effettuati a supporto del gruppo Olivetti negli anni ottanta e novanta”. Mancini, nella sua interrogazione parlamentare, ripercorre le fasi salienti della vertenza e ricorda che “nel novembre 2004, durante un primo e non conclusivo incontro relativo al piano industriale 2005, la Getronics aveva comunicato al Ministero delle attività produttive ed ai rappresentanti dei lavoratori la fine dello stato di crisi, confermando per il 2005 il mantenimento delle attività e perimetro occupazionale di 1950 lavoratori. E’ tuttora in corso presso il Ministero delle attività produttive l’approfondimento di un piano industriale che finora non ha convinto organizzazioni sindacali e lavoratori per la sua genericità e per l’assenza di riferimenti oggettivi all’innovazione e allo sviluppo, e ha lasciato perplessi anche i tecnici del Ministero, tant’è che è previsto un aggiornamento di discussione su basi diverse da quelle in un primo momento prospettate. L’azienda ha fatto ricorso nel 2003 e nel 2004 alla cassa integrazione senza predisporre contestualmente – afferma Mancini - un’adeguata politica di rilancio industriale a fronte, invece, di una progressiva perdita di fatturato, che negli ultimi tre anni è quasi dimezzato”.
Giacomo Mancini ha chiesto ai ministri Antonio Marzano e Lucio Stanca se non sia intenzione del Governo richiamare il gruppo dirigente della Getronics alle responsabilità che ad esso derivano dal ruolo sociale dell’impresa, fin troppe volte rivendicato, accettando il confronto su scelte da cui derivano pesanti conseguenze economiche, sociali e produttive per l’intero paese; intervenire affinché si apra, in tempi strettissimi, un tavolo di confronto – Governo, imprese e sindacati – in cui discutere di innovazione e sviluppo all’interno di un quadro definito di linee di indirizzo industriali, purtroppo oggi assenti, in modo da pervenire al ritiro delle cessioni in corso che provocherebbero, oltre a una prevedibile crisi occupazionale, un definitivo declino industriale di Getronics Italia”.
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