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Dichiarazioni [ARCHIVIO ANNI PRECEDENTI]

Comuni; Cosenza: Ambrogio responsabile scandalo Viale Mancini

7/11/2007

Franco Ambrogio è il maggior responsabile del più grande scandalo politico amministrativo della storia della città di Cosenza che è pagato tutto e per intero dai cosentini che da anni stanno subendo i disagi provocati dalla chiusura di viale Mancini, e che dovranno sobbarcarsi anche il pagamento di ingenti somme di denaro pubblico a causa delle procedure errate disposte dall’assessore ai lavori pubblici che è in carica dal lontano 2004- così Giacomo Mancini del Partito Socialista. E’ stato Ambrogio, fin dal momento del suo insediamento avvenuto quaranta mesi fa- ha attaccato il deputato dello SDI- a decidere di chiudere la più importante arteria di Cosenza con il solo obbiettivo di alimentare la campagna di odio contro i socialisti, arrivando anche a contraddire le indicazioni dell’ingegnere capo, che lui stesso aveva scelto, e della direzione dei lavori che avevano suggerito di assecondare la disponibilità delle imprese a risolvere con poche settimane di lavoro e senza alcuna spesa per le casse comunali, i problemi che si erano creati sul manto stradale. E’ stato Ambrogio – ha proseguito il parlamentare socialista- ad insinuare che attraverso le ipotetiche condotte illecite di alcuni dirigenti comunali socialisti furono pagate tangenti e mazzette al nostro partito, quando invece gli unici tecnici indagati nell’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica sono professionisti, che io ritengo capaci e onesti, ma sfortunatamente non sono né iscritti, né simpatizzanti, ne elettori del Partito Socialista. E’ stato Ambrogio – ha continuato il dirigente dello SDI- ad alimentare la propaganda che il viale fosse stato costruito su una distesa di merendine, immondizia e rifiuti tossici, quando invece tra i capi di imputazione ipotizzati dai magistrati non c’è alcun reato di natura ambientale. E’ stato lo stesso Ambrogio – ha incalzato il parlamentare - a volere e far adottare procedure errate come quelle sanzionate dalla Camera Arbitrale istituita presso l’Autorità per la vigilanza dei lavori pubblici, e poco limpide come quelle per l’aggiudicazione con un ribasso, sul quale mi auguro la procura della Repubblica di Cosenza stia indagando, alla ditta Edil Perri, che era priva dei requisiti di legge, della somma di oltre 200 mila euro che l’ingegnere capo di allora si rifiutò di firmare ponendosi frettolosamente in ferie. Per questo, nonostante i maldestri tentativi che Ambrogio sta compiendo per occultare la verità e per negare la commissione di inchiesta richiesta dal gruppo socialista al Comune di Cosenza, siamo schierati dalla parte dei cosentini – ha concluso Mancini- che hanno il sacrosanto diritto di conoscere tutto, anche le carte che sono ancora nascoste nei cassetti del comune, in modo da avere la conferma di quanto sia forte l’odio contro i socialisti e di quanto sia desolante l’incapacità amministrativa di chi lo alimenta.
 


 
 
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