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Dichiarazioni [ARCHIVIO ANNI PRECEDENTI]

Cosenza è alla deriva. Tasse più alte d'Italia e servizi più scadenti.

6/5/2008

Cosenza è una città alla deriva: quest’anno è concreto il rischio di dissesto finanziario- così Giacomo Mancini del Partito Socialista nel corso di una conferenza stampa.
Perugini e i suoi sostenitori hanno allestito un caravanserraglio di dodici liste, hanno eletto un’ampia maggioranza, ma dal primo giorno hanno iniziato a litigare sulle poltrone e sulle prebende. Sindaco e consiglieri – ha incalzato Mancini- stanno dando vita ad uno spettacolo indecente fatto di reciproche richieste e di minacce.
Intanto in poco tempo è stato distrutto tutto quanto è stato realizzato nel glorioso decennio a guida socialista- ha continuato Mancini. Oggi Cosenza è diventata la città di Italia con la più alta pressione fiscale, ma i servizi per i cittadini sono sempre più scadenti: la raccolta dei rifiuti insufficiente, il traffico caotico, i crimini contro le persone e il patrimonio in aumento preoccupante. L’offerta culturale è stata cancellata dal bilancio: cancellata la lirica al Rendano, cancellati gli eventi di Estate in città, cancellato il Festival delle Invasioni, fine definitiva della Casa delle culture. I cantieri sono fermi: nonostante siano stati appaltati, inspiegabilmente non iniziano i lavori per il Castello, per il Ponte di Calatrava, per il Planetario, per il Cinema Morelli e per l’ultimo lotto di viale Mancini. Della Sala della Musica non si parla nemmeno più. Molte imprese vantano dal Comune crediti per centinaia di migliaia di euro. Molti imprenditori consapevoli dello stato di insolvenza rifiutano di collaborare con il Comune. Lo stato delle casse comunali è drammatico: il comune non può contrarre più mutui e anche l’acquisto della Caserma dei fratelli Bandiera rischia di saltare. La possibilità di attingere alle anticipazioni di cassa è già esaurita. Il dissesto finanziario è alle porte. Trecento dipendenti comunali rischiano la mobilità e i lavoratori delle cooperative sociali e di lavoro rischiano il licenziamento: altro che la stabilizzazione che era stata loro promessa.
Così hanno ridotto la città che amiamo – ha concluso Mancini- la nostra sfida è quella di lavorare con le forze presenti in consiglio comunale, con i partiti di sinistra, di centro e di destra radicati in città che come noi sono insoddisfatti di questa situazione e il nostro obbiettivo è di offrire ai cittadini un’alternativa credibile e coerente che al momento opportuno si candiderà per risollevare una città in ginocchio.
 


 
 
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