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Rassegna stampa [ARCHIVIO ANNI PRECEDENTI]

(Agenzie)
Giacomo Mancini aderisce al Pdl

12/11/2008

PDL: GIACOMO MANCINI LASCIA SOCIALISTI, PDL CASA RIFORMISTI (ANSA) - ROMA, 12 nov -
'Ho deciso di aderire al Popolo delle Liberta' perche' io ritengo che il Pdl insieme con Berlusconi siano gli unici e soli riferimenti per chi e' riformista'. Lo afferma Giacomo Mancini, che in una conferenza stampa alla Camera annuncia il suo addio al Partito socialista per fare ingresso nel Pdl.
A dare il 'benvenuto' a Mancini era presente lo stato maggiore di Forza Italia: Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, Denis Verdini, coordinatore di Fi, Daniele Capezzone portavoce del partito, e una pattuglia di socialisti che gia' militano nelle file del popolo della liberta' come Stefano Caldoro e Lucio Barani.

(SEGUE). PDL: GIACOMO MANCINI LASCIA SOCIALISTI, PDL CASA RIFORMISTI (2) (ANSA) - ROMA, 12 nov -
L'arrivo di Mancini nel Pdl spiega ad esempio Fabrizio Cicchitto e' 'la conferma di un'analisi che facciamo dal 1994. La nozione unitaria di sinistra - dice ancora il capogruppo del Pdl - e' finita non per responsabilita' del Psi. L'elettorato ha dimostrato che quando Berlusconi ha offerto un'alternativa alla gloriosa macchina di Occhetto i voti sono andati a Forza Italia'.
L'esponente del Pdl critica poi la scelta del Pd di aver preferito un'intesa con L'Italia dei Valori a quella con i socialisti: 'Ha fatto una scelta logica - osserva - ma ha mandato Boselli al macero'. 'Nel Pdl - precisa Cicchitto - non ci sono correnti ma ognuno mantiene la sua matrice'. A salutare l'arrivo di Mancini nel Popolo delle Liberta' e' anche il coordinatore di Forza Italia Denis Verdini: 'Da tempo - ricorda - parliamo con lui questa possibilita', credo che le elezioni del 13 aprile siano state decisive. Non si capisce - osserva - come mai il Pd abbia scelto Di Pietro lasciando fuori i Socialisti. Il Pdl invece e' aperto nei confronti dei riformisti. Il suo ingresso - osserva ancora - apre speranze anche per la Calabria dove i problemi sono molti'. Soddisfatto anche Daniele Capezzone, portavoce azzurro: 'L'adesione di Mancini rappresenta per gli elettori l'occasione di scegliere rispetto ad un centro sinistra che subisce il giustizialismo di Di Pietro'.
Promette di mettersi subito al lavoro il diretto interessato: 'Da socialista ritengo di dovermi spendere per questo progetto politico. E' stato detto che tradisco la mia storia, ma io proprio perche' ho una storia gloriosa e' giusto che stia con chi pensa a fare le riforme e non agita la piazza'.
Prima di lasciare la sala Mancini, pensando a Berlusconi che ieri ha presentato i giocatori brasiliani del Milan al presidente Lula, si lascia scappare una battuta: 'Speravo di trovare qui 'Ringhio' Gattuso...visto che e' calabrese...Vabbe', con questa battuta mi sono giocato tutto'. (ANSA).

Apc-Pdl/ Arriva Giacomo Mancini: E' Berlusconi riferimento riformisti
Verdini e Cicchitto accolgono ex Sdi: Porte aperte,puntiamo a 50%

Roma, 12 nov. (Apcom) 
Giacomo Mancini abbandona il Partito socialista e passa nel Pdl. L'annuncio ufficiale stamane in sala stampa a Montecitorio, di fronte ai vertici di Forza Italia rappresentati dal coordinatore Denis Verdini, dal capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto e dal portavoce Daniele Capezzone.
"Ritengo che Berlusconi e il Pdl siano i due unici punti di riferimento per chi è riformista. Ho deciso di aderire al Pdl - ha spiegato il politico calabrese, già parlamentare con lo Sdi - perché in Italia si rafforzi il sistema che da bipolare sta diventando bipartitico. C'è chi dice 'Mancini tradisce una storia': io ritengo naturale stare dalla parte di chi realizza le riforme, contro chi si limita ad agitare la piazza".
In sala stampa è tutto un "benvenuto" e "grazie per l'accoglienza". Verdini sottolinea: "Il Pdl ha le porte aperte, all'interno c'è già una forte rappresentanza riformista rappresentata da Stefano Caldoro (presente in conferenza stampa, ndr)", l'obiettivo resta sempre quello di costruire una forza politica che rappresenti il 50% più uno degli italiani.
Chi coglie l'occasione per togliersi qualche sassolino è Cicchitto, che ricordando la scomparsa del Partito socialista guidato da Bettino Craxi attacca: "Dopo il crollo del comunismo Craxi commise l'errore politico, si illuse di poter riunificare la sinistra su basi socialdemocratiche. Ma i comunisti uccisero i socialisti" con l'aiuto "di alcune Procure, a partire da quella di Milano e Palermo". Secondo Cicchitto i socialisti, la gran parte di essi milita in Forza Italia ed è normale, "coerente che Veltroni quando si è trattato di scegliere ha scelto Di Pietro e ha mandato Boselli e Villetti al macero". E, per finire, "non ci vengano a dire che Craxi era un latitante: era andato in Tunisia perché perseguitato dall'uso politico della giustizia".
Anche Capezzone dà il benvenuto all'ex Ps: "Mancini è un invito e un incoraggiamento agli elettori: che ci fate nel centrosinistra?". Infine l'ultima promessa di Mancini: "Lavorerò con umiltà e determinazione".

PDL. IL SOCIALISTA MANCINI ENTRA IN FI: ACCOLTO SENZA GATTUSO? LASCIA SDI E SCEGLIE BERLUSCONI: LUI E' RIFERIMENTO RIFORMISTI (DIRE) Roma, 12 nov
"Dov'e' Gattuso?". La diplomazia del pallone inaugurata ieri da Silvio Berlusconi, che ha accolto il presidente brasiliano Lula con un picchetto di campioni rossoneri, sbarca a Montecitorio. Giacomo Mancini, ex deputato socialista calabrese, annuncia il suo ingresso nel Pdl a cui vuole dare il suo "modesto contributo". E, al termine della conferenza stampa convocata alla Camera, scherza sull'accoglienza che il Pdl gli ha riservato: "Visto che ieri Berlusconi ha portato Ronaldinho, oggi mi sarei aspettato 'Ringhio' Gattuso...", ovvero il tenace centrocampista calabrese del Milan.
Mancini sorride, la platea non coglie al volo. "Ho capito- aggiunge ridendo- non e' stata una gran battuta. Speriamo che non mi sono giocato la carriera...".
Umorismo a parte, ad accogliere l'ingresso di Mancini nel nuovo partito di Silvio Berlusconi, c'erano tutti gli stati maggiori del partito. Il coordinatore nazionale di Forza Italia Denis Verdini con il portavoce del partito Daniele Capezzone e il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto. Verdini parla della forza e dell'espansione del nuovo soggetto: "Il Pdl ha le porte aperte a tutti. L'ingresso di Mancini ci avvicina al nostro progetto e da speranza a tutti i calabresi che oggi vivono in una regione con molti problemi".
Capezzone parla del Pdl come di una "scelta naturale" per i socialisti: "Cosa ci stanno a fare gli altri- si chiede- nel centrosinistra di Visco e Di Pietro?".

PDL. IL SOCIALISTA MANCINI ENTRA IN FI: ACCOLTO SENZA... -2- (DIRE) Roma, 12 nov. 
 Il benvenuto piu' appassionato e' quello di Fabrizio Cicchitto. "L'ingresso di Mancini conferma la bonta' di un'analisi che noi facciamo dal 1994. C'e' chi dice ancora che il posto dei socialisti e' a sinistra: questo in parte era vero fino all'esistenza del Pci e del Psi, ma la nozione unitaria della sinistra non e' finita per colpa dei socialisti". Cicchitto ricorda anche Giacomo Mancini, storico esponente socialista e nonno del Giacomo che oggi entra nel Pdl: "Ho un ricordo vivissimo di Giacomo senior, perche' fu lui che tenne a battesimo me e altri quando ci fu il cambio generazionale della classe dirigente al Midas, fu lui a tenere a battesimo Craxi".
Cicchitto saluta l'ingresso nel Pdl di Mancini come una nuova unita' socialista: "Abbiamo una lunga storia, oggi ci ritroviamo tutti assieme sempre in una logica di continuita' e di autonomia culturale socialista". E anche lui si chiede cosa facciano ancora dei socialisti nel centrosinistra, visto che "Veltroni ha scelto Di Pietro e ha mandato Boselli e Villetti al macero...".
Mancini spiega cosi' la sua scelta: "Silvio Berlusconi e il suo governo sono l'unico punto di riferimento per chi e' riformista. Dall'altra parte c'e' il Pd che ha scelto Di Pietro, lasciando a piedi i socialisti. E proprio perche' io- dice- ho alle spalle una storia di famiglia riformista, trovo giusto schierarmi con chi e' per le riforme, con chi predilige i fatti alle parole. Voglio dare il mio modesto contributo". Infine, sorridendo, si guarda intorno e butta li': "Ma dov'e' Gattuso?".

 PDL: MANCINI SCEGLIE BERLUSCONI, UNICO RIFERIMENTO RIFORMISTI = (AGI) - Roma, 12 nov.
Giacomo Mancini, dopo una vita di militanza, lascia il Partito socialista e aderisce al Popolo delle Liberta'. L'annuncio in una conferenza stampa, questa mattina a Montecitorio, circondato dallo stato maggiore di Fi: Denis Verdini, coordinatore di Forza Italia, Fabrizio Cicchitto, capogruppo alla Camera, Gaetano Quagliariello, vice capogruppo al Senato. Nel sito personale di Mancini (www.giacomomancini.it) e' riportato l'intervento che lo stesso ha svolto in conferenza stampa per spiegare i motivi che lo hanno indotto a lasciare il suo partito storico e entrare nel Pdl: "Anche in Italia, come nelle grandi democrazie, si sta rafforzando un sistema in cui due soli partiti si contendono la guida del Paese. In questo nuovo quadro, Silvio Berlusconi, il Governo che dirige e il partito che guida, sono gli unici e i soli riferimenti per i riformisti. E per chi, come me, e' socialista e puo' vantare una gloriosa e centenaria storia familiare socialista e' naturale stare dalla parte di chi realizza le riforme e contro chi le osteggia. Impegnarsi con chi ha iniziato a cambiare il Paese e contro chi favoleggia di un pericolo per la democrazia e si limita ad agitare la piazza. Considero giusto e coerente - prosegue Mancini - lavorare insieme a chi predilige i fatti alle chiacchiere, premia i meriti e taglia gli sprechi, investe nei diritti e nelle garanzie per i cittadini e lotta contro gli ingiusti privilegi delle corporazioni. Per questi motivi ho scelto di partecipare al progetto del PDL e di spendermi per il suo successo. Insieme a mia moglie, ringrazio di cuore Denis Verdini per la grande opportunita' che mi offre, e tutti i dirigenti nazionali e calabresi di Forza Italia per l'accoglienza calorosa che mi hanno riservato. Sono l'ultimo arrivato, e per questo mi impegnero' con umilta', ma anche con grande determinazione. Il Presidente Berlusconi ha fissato la sfida: fare del PDL il grande partito dell'innovazione e del cambiamento capace di conquistare la fiducia di tutti i riformisti, dei liberali e dei moderati e di rappresentare cosi' piu' della meta' degli italiani. Fin da subito iniziando dalla mia terra che e' vittima di un lungo periodo di malgoverno, mi rimbocchero' le maniche - conclude Mancini - per contribuire a vincere questa sfida ambiziosa".

PDL: CICCHITTO, CON MANCINI RITROVIAMO PEZZO CULTURA SOCIALISTA = Roma, 12 nov. - (Adnkronos) 
"Abbiamo una lunga storia, oggi ci ritroviamo tutti assieme sempre in una logica di continuita' e di autonomia culturale socialista". Fabrizio Cicchitto, con Denis Verdini, Daniele Capezzone e Stefano Caldoro, ha salutato cosi' l'ingresso nel Pdl di Giacomo Mancini, l'ex parlamentare socialista nipote dell'omonimo segretario del Psi e piu' volte ministro e sindaco di Cosenza. Ricordando sia i motivi della diaspora socialista ("una parte della sinistra ha deciso di ucciderne un'altra") che Bettino Craxi ("non si dica che era un latitante, perche' era un perseguitato dall'uso politico della giustizia"), il capogruppo del Pdl alla Camera ha 'accolto' Mancini parlando brevemente del nonno.
"Ho un ricordo vivissimo di Giacomo senior, perche' fu lui che tenne a battesimo me e altri quando ci fu il cambio generazionale della classe dirigente al Midas, fu lui a tenere a battesimo Craxi", ha detto. Cicchitto ha sottolineato che "Forza Italia e il Pdl hanno caratteristiche pluriculturali, ma senza correnti. Ben vengano, quindi, tutti i cattolici, gli ex Dc, ma anche i liberali e i socialisti". Una linea condivisa da Verdini: "Il Pdl ha le poprte aperte, al suo interno c'e' gia' una forte rappresentanza riformista".
Mancini ha spiegato: "Silvio Berlusconi e il suo governo sono l'unico punto di riferimento per chi e' riformista. Dall'altra parte c'e' il Pd che ha scelto Di Pietro, lasciando a piedi i socialisti. Proprio perche' ho alle spalle una storia di famiglia riformista, trovo giusto schierarmi con chi e' per le riforme, con chi predilige i fatti, chi premia i meriti e combatte le corporazioni. Sono l'ultimo arrivato, sono qui per lavorare in un gioco di squadra. In Calabria la sfida e' quella di pulire la regione da un cattivo governo e da una cattiva amministrazione".

PDL: SANTELLI, BENVENUTO MANCINI = INSIEME PER COSTRUIRE NUOVA CLASSE DIRIGENTE MERIDIONALE Roma, 12 nov. (Adnkronos) 
La vice presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera, Jole Santelli, da' il proprio benvenuto a Giacomo Mancini, l'ex parlamentare socialista che ha deciso di passare nel Pdl. "Al di la' di ogni retorica ma con sincera soddisfazione -dichiara Santelli- saluto l'ingresso di Giacomo Mancini nel Pdl. Con Giacomo mi auguro di lavorare, nel prossimo futuro, per riprendere le fila di quel meridionalismo orgoglioso e fiero di cui suo nonno rimane l'esempio piu' fulgido. L'obiettivo comune -conclude la parlamentare del Pdl- dovra' essere quello di costituire una nuova classe politica meridionale convincente, in grado di contare a Roma per capacita' politica e credibilita'".

Santelli: Saluto con soddisfazione ingresso Mancini nel Pdl Roma, 12 NOV (Velino) 
"Al di la' di ogni retorica ma con sincera soddisfazione saluto l'ingresso di Giacomo Mancini nel Pdl. Con Giacomo mi auguro di lavorare, nel prossimo futuro, per riprendere le fila di quel meridionalismo orgoglioso e fiero di cui suo nonno rimane l'esempio piu' fulgido. L'obiettivo comune dovra' essere quello di costituire una nuova classe politica meridionale convincente, in grado di contare a Roma per capacita' politica e credibilita'". Lo dichiara la deputata del Pdl Jole Santelli.

PDL:SANTELLI, BENVENUTO A GIACOMO MANCINI,LAVOREREMO INSIEME (ANSA) - ROMA, 12 NOV
'Al di la' di ogni retorica ma con sincera soddisfazione saluto l'ingresso di Giacomo Mancini nel Pdl. Con Giacomo mi auguro di lavorare, nel prossimo futuro, per riprendere le fila di quel meridionalismo orgoglioso e fiero di cui suo nonno rimane l'esempio piu' fulgido. L'obiettivo comune dovra' essere quello di costituire una nuova classe politica meridionale convincente, in grado di contare a Roma per capacita' politica e credibilita''. Lo afferma Jole Santelli, vicepresidente della commissione Affari Costituzionali della Camera.

Mancini jr lascia Ps: Pdl e Berlusconi unici riferimenti riformisti Roma, 12 NOV (Velino) 
"Ho deciso di aderire al Popolo delle Liberta' perche' ritengo che il Pdl insieme con Berlusconi siano gli unici e soli riferimenti per chi e' riformista". Cosi' Giacomo Mancini jr ha annunciato stamani in una conferenza stampa alla Camera il suo addio al Partito socialista per fare ingresso nel Pdl. A dargli il benvenuto era presente lo stato maggiore di Forza Italia: Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, Denis Verdini, coordinatore di FI, Daniele Capezzone portavoce del partito, e i socialisti che gia' militano nelle file del Popolo della liberta' come Stefano Caldoro e Lucio Barani. "Ormai in Italia si sta delineando un quadro che da bipolare diventa bipartitico - e' la riflessione di Mancini -. Dall'altra parte c'e' ormai Di Pietro che detta la linea da questa parte c'e' un governo che sta con determinazione definendo riforme utili per i nostro Paese. I socialisti non possono che stare da questa parte - continua Mancini - e lavorare con chi fa le riforme e non dalla parte di chi le osteggia e ricorre alla piazza. Lo spirito e' quello di dare forza alla sfida che ha fissato il presidente Berlusconi di fare del Pdl il partito dell'innovazione e del cambiamento che conquistera' la fiducia della maggioranza degli italiani".
Per dare il benvenuto a Mancini, Fabrizio Cicchitto ha ricordato la figura del nonno: lo storico segretario del Psi, piu' volte ministro e sindaco di Cosenza, Giacomo Mancini.
"Ho un ricordo vivissimo di Giacomo senior, perche' fu lui che tenne a battesimo me e altri quando ci fu il cambio generazionale della classe dirigente al Midas, fu lui a tenere a battesimo Craxi". Cicchitto ha sottolineato che "Forza Italia e il Pdl hanno caratteristiche pluriculturali, ma senza correnti. Ben vengano, quindi, tutti i cattolici, gli ex Dc, ma anche i liberali e i socialisti".
"Abbiamo una lunga storia - dice il presidente dei deputati Pdl -, oggi ci ritroviamo tutti assieme sempre in una logica di continuita' e di autonomia culturale socialista. L'ingresso di Mancini - osserva Cicchitto - conferma la bonta' di un'analisi che noi facciamo dal 1994.
C'e' chi dice ancora che il posto dei socialisti e' a sinistra: questo in parte era vero fino all'esistenza del Pci e del Psi, ma la nozione unitaria della sinistra non e' finita per colpa dei socialisti".
Cicchitto si chiede cosa facciano ancora dei socialisti nel centrosinistra, visto che "Veltroni quando si e' trattato di scegliere, ha scelto Di Pietro e ha mandato Boselli e Villetti al macero" .
Osservazione condivisa da Daniele Capezzone, che parla del Pdl come di una "scelta naturale" per i socialisti: "Cosa ci stanno a fare gli altri - si chiede il portavoce di Fi - nel centrosinistra di Visco e Di Pietro?" Denis Verdini parla della forza e dell'espansione del nuovo soggetto: "Il Pdl ha le porte aperte, al suo interno c'e' gia' una forte rappresentanza riformista. L'ingresso di Mancini - continua il coordinatore di FI - ci avvicina al nostro progetto e da speranza a tutti i calabresi che oggi vivono in una regione con molti problemi".
Giacomo Mancini promette che si rimbocchera' le maniche: "Proprio perche' ho alle spalle una storia di famiglia riformista, trovo giusto schierarmi con chi e' per le riforme, con chi predilige i fatti, chi premia i meriti e combatte le corporazioni. Sono l'ultimo arrivato, sono qui per lavorare in un gioco di squadra". E si comincia dalla Calabria dove "la sfida e' quella di pulire la regione da un cattivo governo e da una cattiva amministrazione".

PDL: GENTILE, CON MANCINI POSSIBILE COSTRUIRE NUOVO PERCORSO (ANSA) - CATANZARO, 12 NOV 
'La presenza dell'on. Giacomo Mancini nel Pdl arricchisce la tradizione socialista libertaria del nostro Paese'. Lo afferma, in una dichiarazione, il senatore Antonio Gentile, del Pdl.
'In Calabria con Mancini, anche da sponde diverse - aggiunge Gentile - abbiamo denunciato l'arretratezza politica e la miopia amministrativa della Giunta Loiero. Oggi queste battaglie possiamo farle assieme con il sostegno dell'on. Verdini e dell'on. Cicchitto, che con grande lungimiranza guardano al riscatto del Mezzogiorno e della Calabria facendo leva su una classe dirigente determinata, autonoma nei giudizi ed espressione del territorio calabrese'. '
A Giacomo Mancini - conclude Gentile - ho gia ribadito in altre occasioni la mia sincera disponibilita' a costruire un nuovo percorso politico'

Foti (Pdl): Benvenuto Giacomo Mancini Junior Roma, 12 NOV (Velino) 
"La conferenza stampa di oggi ha ufficializzato l'adesione al Pdl di Giacomo Mancini Junior. Un passaggio con il centrodestra che avviene in un momento politico del tutto particolare sia per il sistema dei partiti sia, piu' in generale, per il paese". Lo afferma Nino Foti, capogruppo Pdl in commissione Lavoro. "Forza Italia e Alleanza nazionale stanno caratterizzando la politica italiana di questo ultimo decennio. Oggi nel centrodestra ci avviciniamo al momento della fusione dei partiti nel Popolo delle liberta'. Ci sara' un unico e grande partito, autenticamente moderato, dichiaratamente riformista e fortemente ispirato ai valori del popolarismo europeo. Ben vengano dunque giovani di provata esperienza politica - ha concluso Foti - come Giacomo Mancini Jr che, con la loro scelta, dimostrano chiaramente come il premier Berlusconi e il Pdl rappresentano non solo il presente bensi' il futuro della politica italiana

PDL: BARILE, GRANDE COMPIACIMENTO PER ADESIONE MANCINI (ANSA) - COSENZA, 12 NOV 
'Saluto con vivo apprezzamento l'annunciato ingresso di Giacomo Mancini nel Popolo della Liberta' ed esprimo grande compiacimento per una scelta che completa un processo che vede l'area riformista del Centro Destra sempre piu' forte e robusta'. Lo ha detto il coordinatore del Pdl nel Consiglio provinciale di Cosenza, Mimmo Barile.
'Con l'ingresso di Giacomo Mancini e delle forze socialiste che egli rappresenta - ha aggiunto Barile - si esaurisce la lunga fase della diaspora socialista nell'alveo del PDL, arricchendone il patrimonio culturale e la pluralita' di idee ed esperienze politiche. E' una nuova fase politica che oggi si apre in vista delle prossime scadenze elettorali: le elezioni provinciali e quelle regionali'.
Sull'adesione di Mancini al Pdl e' intervenuto anche il coordinatore cittadino di Cosenza di Forza Italia, Vittorio Lombardi. 'L'ingresso nel Popolo della Liberta' di Giacomo Mancini e dei socialisti che a lui fanno riferimento - ha detto Lombardi - e' un seme prezioso che puo' diventare determinante all'interno di quel significativo processo di rinnovamento e di crescita, gia' avviato dal Centro Destra, teso alla costruzione di un diverso rapporto tra pubblica amministrazione e cittadini e, per molti versi, tra politica ed opinione pubblica'.

Mancini jr lascia Ps: Pdl e Berlusconi unici riferimenti riformisti --IL VELINO SERA-- Roma, 12 NOV (Velino)
"Ho deciso di aderire al Popolo delle Liberta' perche' ritengo che il Pdl insieme con Berlusconi siano gli unici e soli riferimenti per chi e' riformista". Cosi' Giacomo Mancini jr ha annunciato stamani in una conferenza stampa alla Camera il suo addio al Partito socialista per fare ingresso nel Pdl. A dargli il benvenuto era presente lo stato maggiore di Forza Italia: Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, Denis Verdini, coordinatore di FI, Daniele Capezzone portavoce del partito, e i socialisti che gia' militano nelle file del Popolo della liberta' come Stefano Caldoro e Lucio Barani. "Ormai in Italia si sta delineando un quadro che da bipolare diventa bipartitico - e' la riflessione di Mancini -. Dall'altra parte c'e' ormai Di Pietro che detta la linea da questa parte c'e' un governo che sta con determinazione definendo riforme utili per i nostro Paese. I socialisti non possono che stare da questa parte - continua Mancini - e lavorare con chi fa le riforme e non dalla parte di chi le osteggia e ricorre alla piazza. Lo spirito e' quello di dare forza alla sfida che ha fissato il presidente Berlusconi di fare del Pdl il partito dell'innovazione e del cambiamento che conquistera' la fiducia della maggioranza degli italiani". Per dare il benvenuto a Mancini, Fabrizio Cicchitto ha ricordato la figura del nonno: lo storico segretario del Psi, piu' volte ministro e sindaco di Cosenza, Giacomo Mancini.
"Ho un ricordo vivissimo di Giacomo senior, perche' fu lui che tenne a battesimo me e altri quando ci fu il cambio generazionale della classe dirigente al Midas, fu lui a tenere a battesimo Craxi". Cicchitto ha sottolineato che "Forza Italia e il Pdl hanno caratteristiche pluriculturali, ma senza correnti. Ben vengano, quindi, tutti i cattolici, gli ex Dc, ma anche i liberali e i socialisti". "Abbiamo una lunga storia - dice il presidente dei deputati Pdl -, oggi ci ritroviamo tutti assieme sempre in una logica di continuita' e di autonomia culturale socialista. L'ingresso di Mancini - osserva Cicchitto - conferma la bonta' di un'analisi che noi facciamo dal 1994.
C'e' chi dice ancora che il posto dei socialisti e' a sinistra: questo in parte era vero fino all'esistenza del Pci e del Psi, ma la nozione unitaria della sinistra non e' finita per colpa dei socialisti". Cicchitto si chiede cosa facciano ancora dei socialisti nel centrosinistra, visto che "Veltroni quando si e' trattato di scegliere, ha scelto Di Pietro e ha mandato Boselli e Villetti al macero" .
Osservazione condivisa da Daniele Capezzone, che parla del Pdl come di una "scelta naturale" per i socialisti: "Cosa ci stanno a fare gli altri - si chiede il portavoce di Fi - nel centrosinistra di Visco e Di Pietro?" Denis Verdini parla della forza e dell'espansione del nuovo soggetto: "Il Pdl ha le porte aperte, al suo interno c'e' gia' una forte rappresentanza riformista. L'ingresso di Mancini - continua il coordinatore di FI - ci avvicina al nostro progetto e da speranza a tutti i calabresi che oggi vivono in una regione con molti problemi".
Giacomo Mancini promette che si rimbocchera' le maniche: "Proprio perche' ho alle spalle una storia di famiglia riformista, trovo giusto schierarmi con chi e' per le riforme, con chi predilige i fatti, chi premia i meriti e combatte le corporazioni. Sono l'ultimo arrivato, sono qui per lavorare in un gioco di squadra". E si comincia dalla Calabria dove "la sfida e' quella di pulire la regione da un cattivo governo e da una cattiva amministrazione".

 

 


 
 
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