Giacomo Mancini jr, deputato al Parlamento, socialista iscritto al gruppo DS-U, membro della commissione Giustizia della Camera dei Deputati, in riferimento al resoconto a firma di Mattia Feltri dal titolo "Il prigioniero, cronaca quotidiana del tempo spezzato di Adriano Sofri” pubblicato da "Il Foglio" in data odierna, ha redatto la seguente nota: “Ho letto con grande interesse "Il prigioniero, cronaca quotidiana del tempo spezzato di Adriano Sofri". Non ho pudore a dire che mi sono profondamente commosso. Il resoconto di Mattia Feltri deve costituire momento di attenta riflessione. Cosa c’entrano gli agghiaccianti particolari riferiti dal cronista con il principio costituzionale secondo il quale la pena deve tendere alla rieducazione del condannato? Il fatto che Sofri e, con lui, tutti i reclusi nel carcere Don Bosco di Pisa siano costretti a trascorrere le giornate in piccole celle illuminate soltanto da luce al neon che provoca gravi danni alla vista, il fatto che sia impedito loro di avere la disponibilità di lampade da tavolo e da letto, il fatto che durante la notte si ripeta anche per tredici volte il rito della battitura dei ferri da parte delle guardie penitenziarie impedendo il riposo ai detenuti, il fatto che sia vietato l’uso di qualsiasi pomata che allievi il prurito per le punture delle zanzare, il fatto che sia impedito di coltivare anche una sola piccola piantina nella propria cella, tutto ciò non è degno di uno stato democratico. Questo sistema di divieti ed il tipo di vita che ne consegue in nulla differiscono da una vera e propria tortura quotidiana. Mi chiedo perché di questa ignobile situazione che si vive nelle carceri del nostro paese non si parli: perché il dottor Caselli, che pure delle carceri è stato il responsabile, non dice una sola parola nelle sue frequenti articolesse? Perché il dottor Borrelli, non dedica nemmeno un passaggio delle sue invettive a questa drammatica situazione? Il Parlamento non può ignorare questa agghiacciante realtà, che per quanto mi riguarda non potrò che denunziare con grande forza al Presidente della Commissione Giustizia ed agli altri colleghi membri chiedendo una attivazione immediata. Da deputato della sinistra, poi, mi auguro che la mia parte politica abbia la volontà di spendersi in questa direzione per garantire a Sofri ed a quelle decine di migliaia di extracomunitari che affollano le nostre carceri, perché condannati a volte anche per piccoli reati, per i quali magari non hanno avuto una difesa qualificata e preparata, un trattamento che sia rispettoso della dignità umana”.
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