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Dichiarazioni [ARCHIVIO ANNI PRECEDENTI]

Intercettazioni, il governo garantisca la tutela della privacy

19/1/2006

Giacomo Mancini, deputato della Rosa nel Pugno e responsabile nazionale delle organizzazioni sociali dello Sdi, ha svolto questo pomeriggio il Question Time, al Ministro per i Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi: “Il nuovo anno – ha detto Giacomo Mancini svolgendo la propria interrogazione - è iniziato con una novità negativa: la pubblicazione sui mezzi di informazione di colloqui telefonici tra dirigenti politici e esponenti del mondo dell’imprenditoria e della finanza. Diciamo subito che gli editori, i direttori i giornalisti fanno il loro dovere informando l’opinione pubblica delle notizie di cui hanno disponibilità. E però riteniamo giusto sapere dal Governo e dal Ministro se sono a conoscenza di chi, come e perché venga in possesso e riesca a diffondere notizie coperte da segreto istruttorio e spesso prive di rilevanza penale con il chiaro intento di avvelenare il clima politico alla vigilia delle elezioni”. “Per la verità – ha risposto il Ministro Giovanardi – anche nei mesi di luglio ed agosto abbiamo assistito a fenomeni di pubblicazione di intercettazioni telefoniche. Il Ministro della Giustizia ha disposto in data 3 gennaio 2006, per la gravità di quanto accaduto, una inchiesta amministrativa tesa all’accertamento ed alla definizione di condotte eventualmente rilevanti sotto il profilo della responsabilità disciplinare. In particolare si intende verificare se le notizie pubblicate dai quotidiani sono state effettivamente desunte da provvedimenti emessi dall’autorità giudiziaria di Milano e se nella vicenda siano state rispettate le prerogative che l’ordinamento costituzionale riconosce ai parlamentari. Con un pizzico di senso di frustrazione – ha concluso il ministro per i Rapporti con il Parlamento – si deve però registrare che negli ultimi dieci anni non siano state aperte dall’autorità giudiziaria indagini su chi ha fatto trapelare le notizie coperte dal segreto istruttorio, né si sia mai trovato un colpevole o qualcuno sia mai stato condannato per questo che è un reato ed è un fatto di malcostume gravissimo”. Nel replicare al Ministro Giovanardi, Giacomo Mancini ha sottolineato come la Rosa nel Pugno sia una forza politica che fa del rispetto delle garanzie individuali e della presunzione di innocenza per tutti un punto irrinunziabile della sua azione. “Proprio la coerenza che ci deriva da tante battaglie socialiste e radicali – ha aggiunto il giovane deputato - ci dà la forza per dire che le libertà quando hanno la sventure di finire nella casa della destra fanno una brutta fine. Signor Ministro, in questi anni la sua coalizione ha avuto una linea schizofrenica: è passata dalle invettive violente contro la magistratura inquirente alle delazioni da collaboratore di giustizia rilasciate in questi giorni dal Premier. L’obiettivo è evidente: avvelenare il clima in vista della campagna elettorale. Noi pensiamo che i processi debbano svolgersi nelle aule di giustizia e non nelle piazze medianiche. Chi sarà riconosciuto di responsabilità penali sarà punito dalla legge Chi avrà responsabilità politiche sarà punito dagli elettori. E però il Governo deve garantire sempre il rispetto delle libertà individuali e la tutela della privacy di tutti i cittadini. Voi non lo state facendo”.
 


 
 
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