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Dichiarazioni [ARCHIVIO ANNI PRECEDENTI]

Crisi? Liturgie inconcludenti

13/12/2006

Pubblichiamo di seguito l'intervista rilasciata a "Calabria Ora"
Per visualizzare il testo in formato pdf visitare la sezione rassegna stampa

Onorevole Mancini, come giudica questa lunga crisi alla regione Calabria? Penso che qualcuno dovrebbe prendersi la briga di spiegare a chi sta mettendo in scena questo interminabile teatrino, che i calabresi convivono quotidianamente con problemi ben più seri delle inconcludenti liturgie sulla “giunta snella”, sulla “cabina di regia” e sulle altre amenità che da mesi sono costretti ad ascoltare.
Vuol dire che c’è una frattura tra la classe dirigente e l’opinione pubblica regionale?
Percepisco qualcosa di ben più profondo. Sta montando un sentimento di malcontento e indignazione diffusa che è presente in tutte le classi sociali, ma che ancora non ha trovato il modo di esprimersi compiutamente. Quando i calabresi individueranno interlocutori nuovi questa Calabria vecchia sarà spazzata via.
Non pensa di esagerare?
Niente affatto. La situazione non è mai stata così esplosiva. Le famiglie patiscono enormi difficoltà economiche. Di fronte a questo disagio, che si è diffuso a soggetti sociali che prima si sentivano al riparo, la classe dirigente risulta sempre meno credibile. I fatti di collusione con il malaffare sono dilaganti. I comportamenti arroganti e superbi sono la regola. Il trasversalismo e l’affarismo sono inquietanti. In più l’ordine pubblico è di difficile gestione. La crisi occupazionale è senza sbocchi. L’imprenditoria è soffocata da un sistema malato. I servizi ai cittadini sono sempre più scadenti.
La Calabria è all’anno zero?
Nell’aprile del 2005 il centrosinistra intercettò la voglia profonda dei calabresi di iniziare un percorso nuovo di riscatto. I settori più dinamici della società votarono per noi nutrendo una grande speranza. Oggi, quel grande patrimonio è quasi interamente disperso. E da come stanno procedendo, temo che in molti manca del tutto la percezione che la Calabria è sull’orlo del baratro.
Ma DS e DL dicono di voler imprimere la svolta che anche Lei invoca?
Ma se non sono riusciti a spiegare nemmeno al ristretto ceto politico quali sono le reali ragioni di questa continua fibrillazione e quale può essere lo sbocco che auspicano, figurarsi che cosa hanno capito i cittadini!
Quindi le colpe sono tutte dei DS e DL? Loiero è da salvare?
I due partiti sono squassati da violenti scontri interni e fiaccati dalle indagini della magistratura. Questo offusca ancora di più la loro azione. Leggo che Fassino ha intenzione di fare spazio a dirigenti giovani. Era ora. Mi auguro che siano portatori di una politica nuova.
E Loiero?
Il Presidente, per storia personale e per capacità politiche, possiede i numeri per imprimere una sterzata positiva alla Regione. Del resto lo ha già dimostrato nei primi mesi del suo mandato. Purtroppo da un po’ di tempo, invece di sforzarsi di alimentare la sintonia con le aspettative dei calabresi, si accontenta di giocare una partita contro gli avversari interni alla coalizione. Capisco il gusto che prova nell’annichilirli, ma continuando così rischia di non andare lontano.
In questo stato di difficoltà della cd classe dirigente, quale ruolo gioca il suo partito?
In questi mesi abbiamo lanciato un messaggio chiaro: al teatrino dei politicanti preferiamo tentare di dare risposte ai problemi dei calabresi. Questa linea ha risvegliato l’antica vocazione autonomista cara a generazioni di socialisti. Per questo ormai lo SDI di Boselli è diventato l’unico riferimento per tutti i socialisti. E poi la passione e l’onestà dei nostri dirigenti ha guadagnato la simpatia dei settori più vivi della nostra comunità che invocano una nuova stagione di moralità e di impegno etico. Ecco, la missione dello SDI di Calabria è quella di diventare l’interlocutore della nuova Calabria: di quelle donne e uomini che ancora credono che la nostra terra possa avere un futuro.

r.r


 


 
 
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