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Dichiarazioni [ARCHIVIO ANNI PRECEDENTI]

Furto inquietante nella segreteria di Giacomo Mancini

31/12/2006

Ignoti la scorsa notte a Cosenza si sono introdotti nella segreteria dell'onorevole Giacomo Mancini, della Rosa nel pugno, e hanno rubato due computer in cui erano conservati archivi e documenti riservati. Mancini e' componente della Commissione parlamentare antimafia e responsabile nazionale per le organizzazioni sociali dello SDI.
A scoprire il furto e' stata la segretaria particolare di Mancini.
Il parlamentare ha subito informato dell'accaduto la Procura della Repubblica di Cosenza e la Procura antimafia di Catanzaro. Un sopralluogo nella segreteria e' stato fatto dai carabinieri. Mancini, in una dichiarazione, ha definito il furto “un fatto grave anche perche - ha aggiunto - provoca in me turbamento visto che gli stessi inquirenti leggono l'episodio come una chiara intenzione di appropriarsi del mio archivio personale contenente i dati della mia attività parlamentare e politica”.
Il deputato ha ricevuto la visita del segretario provinciale di Cosenza dello SDI, Gianni Papasso, e del segretario cittadino, Vincenzo Adamo, che gli hanno espresso la loro solidarietà

Gianni Papasso ha espresso solidarietà a Mancini

“Esprimo all'onorevole Giacomo Mancini fraterna solidarietà e sincera vicinanza, mia personale e di tutti i Socialisti democratici italiani della provincia di Cosenza, per il dubbio atto vandalico perpetrato ai sui danni”.
E' quanto afferma, in una dichiarazione, il segretario provinciale di Cosenza dello SDI, Gianni Papasso.
“Infatti, la notte scorsa - aggiunge Papasso - ignoti sono penetrati nella segreteria politica di Mancini di corso Umberto, a Cosenza, e senza commettere alcuna infrazione hanno portato via solamente i processori dei computer in uso alla segreteria.
L'atto ci fa sorgere forti dubbi sulla sua natura in quanto gli ignoti, senza creare alcun disordine all'interno dei locali e senza rovistare all'interno degli armadi ivi contenuti, hanno portato via semplicemente i computer, lasciando al loro posto stampanti, monitor e quant'altro e' contenuto nei locali.
Chiaro, quindi, l'intento degli anonimi di impossessarsi di tutti i dati dell'attività politica di Mancini, che ultimamente e' stato chiamato a far parte della Commissione parlamentare antimafia”.
“Siamo certi - afferma ancora Papasso - che le forze dell'ordine faranno ogni cosa utile e spiegheranno ogni opportuna iniziativa per assicurare alla giustizia i responsabili ma, soprattutto, per chiarire un atto che all'intelligenza umana fa sorgere fortissimi dubbi sulla sua natura e sul messaggio chi si e' voluto far recapitare a Giacomo Mancini.
In ogni caso, sappiano coloro i quali pensano di impensierirci e di intimorirci che i Socialisti andranno avanti, ancora con maggiore convinzione, per battere la mafia ed ogni forma di delinquenza e, soprattutto, per assicurare alle nostre popolazioni tranquillità politica e sociale e progresso economico e culturale”.
 


 
 
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