“Dai gravi fatti che stanno emergendo è del tutto evidente che vi è stato un uso improprio dell’azione giudiziaria che ha influenzato e falsato l’esito elettorale delle ultime comunali della città di Cosenza- così Enrico Buemi, responsabile nazionale giustizia dello SDI, dopo aver ascoltato la risposta alla sua interrogazione da parte del sottosegretario alla Giustizia Luigi Li Gotti sulla vicenda del sequestro delle liste elettorali per le comunali di Cosenza. La mattina del 22 maggio scorso gli uomini della Digos diretti dal vice questore Alfredo Cantafora acquisirono, negli uffici della Commissione elettorale circondariale, gli elenchi dei candidati di tutti i partiti. L’iniziativa attuata a solo sei giorni dalla data del voto, ebbe una notevole eco e - fu detto all’epoca- fu ordinata dal pm Antimafia Raffaella Sforza della DDA di Catanzaro. E’ lo stesso sottosegretario Li Gotti a chiarire che “La Procura della Repubblica di Catanzaro ha comunicato che il sostituto procuratore Sforza non ha conferito alcuna delega per l’acquisizione di copia delle liste dei candidati al consiglio comunale di Cosenza. E’ stato precisato che è in corso il procedimento penale n. 835/2005 R.G. N.R, ma che nell’ambito di questo, nel periodo precedente la consultazione elettorale, non sono state richieste o rilasciate deleghe per l’acquisizione di copia delle liste. A seguito di tali informazioni, si è richiesto al Procuratore di Catanzaro – continua la risposta resa in Commissione Giustizia a Montecitorio- di specificare “se nell’ambito del procedimento penale n. 835/05 R. G. N. R. o in altri procedimenti siano state sequestrate o, comunque, acquisite, copie delle liste dei candidati al consiglio comunale di Cosenza e, in caso positivo, chi abbia disposto l’atto o se si tratti d’attività d’iniziativa della polizia giudiziaria”. Il Procuratore della Repubblica –ha concluso il sottosegretario Li Gotti , in data odierna, ha comunicato che “previo interpello del magistrato designato per il procedimento … non vi è stata da parte di questo ufficio nessuna richiesta alla acquisizione della documentazione e che nella segnalazione di reato e negli allegati non è contenuto alcun atto che si riferisca alle liste dei candidati”. “Finalmente si stanno alzando i veli sull’oscura vicenda orchestrata intorno alle comunali di Cosenza-ha commentato Enrico Buemi. “L’inqualificabile campagna di odio scatenata contro i socialisti a Cosenza ha avuto una prima e importante risposta da parte del Ministero della Giustizia –ha continuato l’esponente dello SDI riferendosi alle polemiche rivolte da settori dei DS schierati con il candidato a sindaco della Margherita Salvatore Perugini e rivolte contro il candidato a sindaco dello SDI Giacomo Mancini. “Nelle parole del sottosegretario – ha concluso Enrico Buemi- emerge uno scenario di una gravità inaudita che mina fortemente la credibilità delle istituzioni pubbliche preposte ad un delicatissimo settore quale quello della giustizia e dell’ordine pubblico”
|