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Dichiarazioni [ARCHIVIO ANNI PRECEDENTI]

Calabria, Piazza ad Amato: Comunali Cosenza falsate

15/3/2007

Il comportamento della Questura di Cosenza è stato corretto?
Angelo Piazza dello SDI ha chiesto con un’  interrogazione al Ministro dell’Interno in riferimento al sequestro delle liste elettorali per le elezioni comunali di Cosenza del 2006. “E se il Ministro ritenga la condotta del dottor Alfredo Cantafora rispettosa della legge” ha proseguito il capogruppo in Commissione Affari costituzionale riferendosi al funzionario che ha diretto l’operazione “e se le precisazioni del dottor Guido Marino non siano tardive e incomplete” richiamando le dichiarazioni del Questore riportate dai mezzi di informazione a dieci mesi dell’operazione. “E se il Ministro non ritenga – ha continuato il parlamentare socialista rivolgendosi al Ministro Giuliano Amato - che tale condotta collegata per nesso causale e temporale alle imprecisate denunce di una parte politica, non abbia di fatto sostenuto quella campagna che da quella parte proveniva e di conseguenza interferito sul democratico svolgimento della campagna elettorale; se non ritenga – ha concluso Angelo Piazza -che questi fatti abbiano oggettivamente turbato e conseguentemente falsato la libera espressione di voto dei cittadini di Cosenza chiamati ad eleggere il proprio Sindaco ed il consiglio comunale”

Di seguito riportiamo integralmente il testo dell'interrogazione

ANGELO PIAZZA. -Al Ministro dell’Interno. –

Per sapere – premesso che in data 22 maggio 2006, a soli sei giorni dalle elezioni del sindaco e del consiglio comunale di Cosenza, gli agenti della Questura di Cosenza, diretti dal dottor Alfredo Cantafora, hanno sequestrato presso il Municipio di Cosenza copia delle liste dei candidati al consiglio comunale della città. Tutti i mezzi di informazione, che diedero notevole risalto alla notizia, dissero e scrissero che gli agenti della Questura agirono su mandato a firma della dottoressa Raffaella Sforza, sostituto procuratore della DDA di Catanzaro. In data 13 maggio 2007, rispondendo all’interrogazione 5-00831, il sottosegretario alla Giustizia Luigi Li Gotti, al contrario affermava perentoriamente che “il procuratore Sforza non ha conferito alcuna delega per l’acquisizione di copia delle liste dei candidati al consiglio comunale di Cosenza”. Lo stesso giorno, e cioè a 10 mesi dall’operazione diretta dal dott. Alfredo Cantafora, il Questore di Cosenza dottor Guido Marino precisava: “che da parte nostra non c’è stato nessun sequestro. Abbiamo messo in atto una normale attività di controllo; più che normale doverosa. All’epoca tutti i giornali riportavano diffusamente le dichiarazioni di autorevoli esponenti politici che parlavano di inquinamento delle liste elettorali. Volevamo vederci chiaro”. E, infatti, l’azione diretta dal dottor Alfredo Cantafora diventò argomento di campagna elettorale soprattutto da parte di quei settori politici che avevano montato una vera e propria campagna di odio e di veleni paventando una continuità tra non specificati candidati e imprecisati settori della delinquenza cittadina, se il Ministro ritenga la condotta del dottor. Alfredo Cantafora rispettosa della legge e le precisazioni del dottor Guido Marino tardive e incomplete; se il Ministro non ritenga che tale condotta collegata per nesso causale e temporale alle imprecisate denuncie di una parte politica, non abbia di fatto sostenuto quella campagna che da quella parte proveniva e di conseguenza interferito sul democratico svolgimento della campagna elettorale; se non ritenga che i fatti sopra esposti abbiano oggettivamente turbato e conseguentemente falsato la libera espressione di voto dei cittadini di Cosenza chiamati ad eleggere il proprio Sindaco ed il consiglio Comunale.
 


 
 
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