Clicca qui per scaricare il PDF della Gazzetta del Sud
Il consiglio comunale con il voto della sola maggioranza che sostiene l’amministrazione Perugini ha votato l’aumento delle indennità per i consiglieri. Il suo gruppo ha votato contro. Quale è il suo giudizio?
Una vera è propria vergogna. Non riesco a trovare altre parole. C’è una città che è allo sbando, afflitta da mille problemi. E l’amministrazione, invece di occuparsene, se ne infischia e si preoccupa di aumentare lo stipendio agli eletti. Si è mandato un messaggio devastante: a Cosenza chi amministra pensa solo agli interessi degli eletti invece che a quello degli elettori.
Non crede di esagerare?
La potrebbero accusare di populismo. Perugini ha ricordato più volte che l’indennità per i consiglieri rappresenta un principio da salvaguardare. Ed ha sbagliato. L’unico principio che è giusto applicare è quello che chi governa deve risolvere i problemi della comunità e non alimentare i privilegi di una casta. E questo deve valere ancora di più in un periodo come questo che vede l’emergere di un sentimento diffuso tra l’opinione pubblica di crescente indignazione per l’aumento vorticoso dei costi della politica.
Soffia anche lei sul vento dell’antipolitica?
Niente affatto. La politica è un’attività nobile. I partiti sono uno strumento fondamentale della democrazia. E però stanno attraversando un periodo di crisi a causa del dilagare di comportamenti negativi. Le faccio un esempio: l’amministrazione ha discusso e litigato di recente per chi dovesse essere il presidente della società che si occupa della raccolta dei rifiuti.
Si riferisce alla vicenda della Vallecrati ed allo scontro tra Orlandino Greco, supportato dal Sindaco di Cosenza e da quello di Rende, e Mario De Rose che poi ha avuto la meglio?
Si proprio a quella. Si è avuta la netta impressione che l’oggetto della contesa era la poltrona e non il servizio da offrire ai cittadini. Eppure Cosenza non è mai stata così sporca. I cassonetti sono straboccanti, le strade anche quelle centrali piene di cartacce e di erbacce. I topi stanno invadendo la città. E chi amministra ed ha il dovere di intervenire non dice niente e invece di preoccuparsi di trovare una soluzione, pensa solo a indicare un proprio amico nel consiglio di amministrazione per fargli ottenere un lauto stipendio.
Torniamo al consiglio comunale, non sono mancati momenti di tensione. Perché?
C’è qualcuno tra i ranghi dell’amministrazione che è insofferente alle critiche. Si figuri che quando ho chiesto la parola per intervenire, è stato dato ordine di spegnere le telecamere che riprendevano la seduta per poi trasmetterla in televisione. A Cosenza c’è un deficit di democrazia: si è iniziato con la mancata presentazione delle liste della destra alle comunali e con l’indebita azione della Digos a pochi giorni dal voto. Adesso si tenta di imbavagliare chi ha idee diverse.
Idee diverse anche sui costi della politica?
Certo. Bisogna eliminare i privilegi e tagliare gli sprechi. Una proposta? Dodici assessori per un città come Cosenza sono troppi. Bisogna dimezzarli.