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Dichiarazioni [ARCHIVIO ANNI PRECEDENTI]

'Ndrangheta; lettera a Bertinotti:Solitudine per chi si schiera contro

8/10/2007

Campagna di odio contro socialisti perchè denunciamo comitato d'affari e collusione.
clicca qui per ascoltare l'intervista su Radio Radicale

Continuo ad essere vittima, insieme al mio partito, di una violenta campagna di odio – così Giacomo Mancini dello SDI in una lettera inviata al Presidente della Camera dei Deputati Fausto Bertinotti – il cui ultimo e becero episodio si è verificato sabato scorso a Cosenza nel corso di una manifestazione pubblica del PD. Ho già provveduto a citare in Tribunale – ha continuato il deputato socialista- coloro che hanno infangato la gloriosa storia del partito socialista, che hanno oltraggiato i nostri tanti elettori e che hanno calunniato i nostri valorosi dirigenti. Non è la prima volta – ha proseguito il parlamentare - che mi rivolgo alla magistratura: a quella penale e a quella civile. Senza, però, ancora ottenere risposte. E, però, sono convinto – ha denunciato il deputato dello SDI- che così non riuscirò a fermare il clima infame che quotidianamente viene alimentato contro i socialisti e contro la mia persona. Sono colpevole – ha continuato Mancini - agli occhi di costoro di condurre una battaglia politica e parlamentare contro l’illegalità e l’immoralità diffusa in Calabria e di essermi schierato contro il comitato di affari trasversale tra i partiti che ha depredato le ingenti risorse pubbliche e che ha stretto una devastante alleanza con la criminalità organizzata. Ho già subito, come Lei sa, intimidazioni e minacce: una, la più terrificante per mia moglie e per me, è stata rivolta contro il nostro bambino che non ha ancora compiuto tre anni. Ho avuto anche modo di informarla dei reiterati tentativi di bloccare il mio lavoro in Commissione antimafia. Temo che tali azioni andranno avanti, anzi aumenteranno. Mi preoccupa – ha attaccato il capogruppo socialista in Antimafia - la ferocia della criminalità organizzata che prospera nel sistema illegale contro il quale mi sono schierato. Ma temo anche alcuni settori dello Stato contigui con questo sistema: un anno fa un dirigente della Digos che ancora oggi è in servizio a Cosenza interferì indebitamente sul sereno svolgimento delle elezioni comunali. Mi rammarica che l’onorevole Marco Minniti che è vice ministro degli interni e che è titolare di deleghe rilevanti non abbia ancora preso le distanze dalle posizioni dei dirigenti del suo partito. Ho rinunciato alla vigilanza dinamica che il Prefetto e il Questore di Cosenza mi avevano messo a disposizione. Continuo a non chiedere nulla per tutelare la mia persona e la mia famiglia. Chiedo solo di poter continuare a lottare contro il crimine e la collusione istituzionale che lo alimenta di cui è ostaggio la mia terra. Se chi innesca questo clima infame avrà la meglio e, di conseguenza non sarò più io nelle condizioni di farlo chiedo a Lei – ha concluso Mancini rivolgendosi a Fausto Bertinotti - a futura memoria di comunicare ai nostri colleghi deputati quanto sia opprimente la solitudine istituzionale e politica di chi tenta di dare il suo piccolo contributo per affermare i principi di legalità in Calabria.
 


 
 
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