Assistendo alla scientifica determinazione con la quale sono allontanati dal loro lavoro e dai loro incarichi i più stretti collaboratori del PM de Magistris si ha l’impressione nitida che in Italia la legge non sia uguale per tutti- così Giacomo Mancini del Partito Socialista. Le notizie del trasferimento-promozione di urgenza del colonnello dei carabinieri Pasquale Zaccheo, braccio destro di de Magistris nell’inchiesta Toghe Lucane, e della revoca da parte del PG di Catanzaro del vice questore Giocchino Genchi, consulente informatico nell’inchiesta Why Not- ha continuato il deputato dello SDI- sono inquietanti. Se poi si accostano gli accadimenti di queste ore –ha proseguito il capogruppo socialista in Commissione Antimafia- al trattamento riservato ad alcuni giornalisti accusati di avere rapporti con de Magistris e per questo indagati per “associazione a delinquere per diffamare” e vittime di perquisizioni e sequestro dei propri archivi, si capisce come l’obbiettivo non sia solo quello di togliere le inchieste a de Magistris, ma anche di impedire che le sue indagini sulla mala politica e la mala giustizia vadano avanti. A questo punto – ha concluso Mancini- l’unico che può vigilare per garantire l’uguaglianza della legge per tutti i cittadini è il Presidente della Repubblica.
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