Ho informato Mancino, Amato, Parisi e Mastella
E’ un fatto gravissimo, un vero e proprio attentato alla democrazia che per sei lunghi mesi le conversazioni telefoniche dell’intero gruppo dirigente socialista della Calabria siano state intercettate – così Giacomo Mancini del Partito Socialista.
Tra gli atti di indagine di un processo che si sta celebrando a Cosenza – ha continuato il capogruppo socialista in antimafia - esistono centinaia di intercettazioni delle mie conversazioni telefoniche, di quelle dell’assessore regionale Luigi Incarnato, di quelle del consigliere regionale Salvatore Magarò e di quelle di altri dirigenti socialisti della città di Cosenza.
Nessuno di noi era ed è indagato. Nessuno di noi parlava con indagati. Eppure – ha proseguito il parlamentare – le nostre telefonate sono state ascoltate, registrate e, temo anche, fatte conoscere ai nostri avversari politici.
Questo è un fatto gravissimo che diventa allarmante se si pensa che in quel periodo il nostro partito si preparava ad affrontare le elezioni politiche e quelle comunali di Cosenza.
Di questo attentato alla democrazia – ha comunicato il deputato dello SDI – ho informato l’onorevole Nicola Mancino, vice presidente del CSM, l’onorevole Giuliano Amato, Ministro dell’Interno, l’onorevole Arturo Parisi, Ministro della Difesa e il senatore Clemente Mastella, Ministro della Giustizia.
È giusto – ha concluso Mancini- che le più alte cariche dello stato contribuiscano a fare piena luce su questo attentato alla vita democratica e svelino i collegamenti tra chi ha ordito ai nostri danni questa illegittima attività di controllo e il comitato di affari che ha depredato le risorse pubbliche destinate alla Calabria e che ha utilizzato ogni mezzo per impedire la vittoria socialista al comune di Cosenza.