"La lucida analisi di monsignor Nunnari rappresenta autorevole conferma di  quanto sia grave la crisi morale che sta soffocando la città di Cosenza"- così Giacomo Mancini del Partito Socialista commentando l’omelia di Natale dell’Arcivescovo di Cosenza.
"Cosenza non è più un’isola felice rispetto all’inquinato contesto calabrese: anche in questa città –ha continuato il capogruppo socialista in Commissione Antimafia- è stata creata, negli ultimi anni, una fitta rete di oscure connivenze e inquietanti collusioni tra livelli istituzionali, settori dei partiti, controversi imprenditori, alcuni dei quali dediti alla pratica dell’usura di cui Cosenza detiene il triste primato, e affiliati alla criminalità che vengono ricevuti con tutti gli onori nelle sedi istituzionali".
"La città, che per anni ha rappresentato un modello positivo, è precipitata in un baratro profondo dal quale sarà difficile riemergere anche perché – ha proseguito il deputato socialista- si continua senza ritegno nell’alimentare trame affaristiche per gestire il consenso sia attraverso pratiche clientelari che premiano l’appartenenza a discapito della competenza e sia con promesse di occupazione precaria nelle quali sono dediti personaggi legati al potere regionale e a quello degli enti locali che esibendo amicizie o millantando rapporti sfruttano l’indigenza delle fasce sociali più deboli, formulando promesse, che quando vengono disattese, generano spirali di minacce e di violenze che rischiano di aumentare".
"In questo quadro drammatico, la presa di posizione di monsignor Nunnari- ha concluso Mancini- che con coraggio non ha taciuto degli episodi di episodi di immoralità della chiesa cosentina, ha il merito di lanciare un segnale importante per i credenti e per i non credenti che deve essere raccolto dalle forze sane presenti nella città per tentare di conquistare un futuro di legalità e di rispetto delle regole fatto di esempi positivi e di comportamenti limpidi".
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